T’immagino così,
a scolpir parole su carta
come fossero pietra dura,
emozione pura,
artisti entrambi
dello scriver come cura.
Nitida è l’immagine
di quando mi parlavi
delle pagine
riempite di una difficile scrittura,
tale forse solo per la fretta
di averlo fatto a penna.
Nessuno può inventare,
falsare nel raccontare,
ciò che di diverso
ci sia successo,
perché a tradirci sarebbe il tempo,
a noi che dell’anima
è rimasto solo un lembo.
Tornare lì senza i tuoi passi
allineati ai miei,
seppur gioioso
nel dover fare musica,
mi tinge di velata nostalgia.
C’era una porta chiusa
che impediva di ammirar dipinti.
Seppur passandovi davanti fosse aperta,
non varchero’ quell’uscio senza te,
per non vedere i colori
sulle tele
spegnersi.
Cercherò tra quelle antiche mura
ciò che resta di due perle,
della loro luce,
che anche quando tutto tace,
illuminano il mondo
di fantastica poesia.
Lorenzo Carella