La seconda emergenza coronavirus che sta attraversando il Paese non risparmia neanche il calcio. L’industria del pallone potrebbe subire gravi perdite, pari a circa 670 milioni. Gravina propone il taglio degli stipendi ai giocatori.
Gabriele Gravina ha scritto alle maggiori federazioni europee e per conoscenza a FIFA e UEFA proponendo di tagliare gli stipendi dei calciatori.
Secondo Repubblica, il numero uno della FIGC avrebbe proposto a Fifa e Uefa, oltre che al presidente dell’ECA Andrea Agnelli, di riconoscere il momento difficile dell’economia e riconsiderare gli impegni economici fin qui presi.
La proposta arriva dopo aver stimato che il settore calcistico potrebbe versare in condizioni critiche per altri nove mesi, senza stadi, abbonamenti e con gli sponsor che da un momento all’altro potrebbero ritirarsi. A novembre scadrà il termine per pagare gli stipendi di settembre e molte società non sanno come fare.
La convinzione di Gravina “riconsiderare globalmente gli impegni economici assunti dai club di altissimo livello“. Ossia i contratti dei calciatori sottoscritti prima della pandemia. Il calcio italiano è sull’orlo del default e non ha liquidità per pagare gli stipendi. Ragionare solo sull’Italia, però, non è un’opzione: vorrebbe dire compromettere la competitività del campionato.