Ven 3 Mag 2024
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Coranavirus, Remuzzi: “I nuovi casi non sono contagiosi”

“La situazione da quel 20 febbraio ormai lontano è cambiata e l’Istituto superiore della Sanità e il Governo devono rendersene conto e comunicare di conseguenza. Altrimenti, si contribuisce, magari in modo involontario, a diffondere paura ingiustificata“. Ad affermarlo  il direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano Giuseppe Remuzzi, che in un’intervista al Corriere della Sera spiega: “Abbiamo condotto uno studio su 133 ricercatori del Mario Negri e 298 dipendenti della Brembo. In tutto, quaranta casi di tamponi positivi. Ma la positività di questi tamponi presentava una carica virale molto bassa, non contagiosa. Li chiamiamo contagi, ma sono persone positive al tampone. Commentare quei dati che vengono forniti ogni giorno è inutile, perché si tratta di positività che non hanno ricadute nella vita reale“.

L’Istituto superiore di Sanità e il governo, sostiene ancora Remuzzi, devono qualificare le nuove positività, o consentire ai laboratori di farlo, spiegando alla gente che adesso la positività non è contagiosa, quindi non ha senso stare a casa, isolare, così come non è più troppo utile fare dei tracciamenti che andavano bene all’inizio dell’epidemia.

Quanto ai dati di ieri, secondo cui sono stati registrati nuovi casi, Remuzzi non si dice preoccupato “se sono positivi allo stesso modo di quelli della nostra ricerca, ovvero con una positività ridicolmente inferiore a centomila. Perché non possono contagiare gli altri”.