Ven 26 Apr 2024
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Truffa contributi Covid, 21 arresti: calabrese a capo dell’associazione

Ventuno persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza con accuse a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, alla truffa ai danni di istituti di credito e truffa sui finanziamenti e contributi pubblici per il Covid, alla bancarotta fraudolenta e all’autoriciclaggio, tra Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Abruzzo e Calabria. Sequestrati anche beni per un valore di circa 40 milioni di euro, riconducibili a 58 indagati per frode fiscale per circa 100 milioni e per truffa agli istituti di credito.

Frode per 4 milioni di euro

Sono un commercialista milanese, un consulente fiscale di Cologno Monzese (Milano) e un imprenditore calabrese residente a Bergamo, i presunti dominus dell’associazione a delinquere finita al centro di un’inchiesta coordinata dalla Procura di Monza e che ha portato a 21 arresti da parte della Guardia di Finanza.

La rete dedita alla truffa e alla frode fiscale, emerge dalle indagini, è composta da tre filoni societari con i quali gli arrestati hanno avuto accesso al Fondo di Garanzia dello Stato riservato alle piccole e medie imprese per l’emergenza Covid, riuscendo ad accaparrarsi in totale 4 milioni di euro, oltre ad altre forme di finanziamento ottenute dalle banche.

I ventuno arrestati, sei in carcere e quindici ai domiciliari, avrebbero operato all’ombra sia di società fittizie, formalmente operative in vari settori tra cui l’edilizia e addirittura il noleggio di elicotteri, che di società invece attive nel settore della fornitura di manodopera e del packaging per la grande distribuzione.