La Calabria è una regione in cui le tradizioni, soprattutto quelle a carattere religioso, sono ancora molto sentite e rispettate; anche la festività dell’Immacolata Concezione rientra tra quelle in cui vi sono delle specifiche usanze che si tramandano nei secoli.
Per i calabresi la festa dell’Immacolata Concezione dura due giorni, perché parte dalla vigilia.
Durante la vigilia, per tradizione si dovrebbe rispettare il digiuno totale fino a mezzogiorno, mentre adesso si è tradotto nella totale mancanza della carne in qualsiasi tipo di pietanza. Si deve trattare di un pasto povero e frugale, ma la proposta che arriva dal passato è davvero deliziosa per tutti i palati!
A mezzogiorno o la sera, compaiono i cullurielli, semplici o ripieni (con alici o baccalà) sono buonissime ciambelle di pasta lievitata fritta, preparata con acqua e farina, a cui i più aggiungono anche delle patate, per rendere l’impasto ancora più soffice.
Tipici soprattutto della zona di Cosenza e provincia, i cullurielli calabresi hanno la forma di una corona, cosa che anticamente tornava molto utile ai pastori o ai viandanti per infilarli nel bastone o nel braccio e portarli comodamente con sé nei loro lunghi spostamenti.
Il termine “cuddura”, infatti, da cui deriva la forma cosentina dialettale cuddrurieddri, viene dal greco antico κολλύρα (kollura), che significa appunto corona.