Gio 2 Mag 2024
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Frode milionaria sul reddito di cittadinanza: scoperto il giro tra somali e negozianti

Una truffa da oltre 2 milioni e 300mila euro ai danni dello Stato, basata sull’indebita percezione del reddito di cittadinanza da parte di cittadini extracomunitari prevalentemente di origine somala, che si avvalevano della complicità di tre esercenti di un internet point, un minimarket e un ristorante.

Questo il quadro emerso dalle indagini dei carabinieri del gruppo tutela lavoro di Milano, coordinate dalla procura meneghina, che hanno portato alla denuncia di 597 persone per falsa attestazione del possesso dei requisiti per il reddito di cittadinanza e truffa aggravata, e al sequestro di oltre 60mila euro in contanti ai tre commercianti, accusati di riciclaggio.

Le indagini sono partite a febbraio 2021, grazie al monitoraggio dei percettori del reddito di cittadinanza in sinergia con gli uffici dell’Inps. I militari hanno scoperto che molti somali residenti a Milano ricevevano il beneficio economico senza averne diritto, in quanto non in possesso dei requisiti previsti dalla legge, come il reddito familiare inferiore a una certa soglia, la residenza in Italia da almeno dieci anni e la disponibilità a lavorare o a seguire un percorso formativo.

Per monetizzare il sussidio, i somali si rivolgevano a tre negozi della città, dove effettuavano spesso acquisti anomali con la carta del reddito di cittadinanza. L’internet point, ad esempio, pur non vendendo beni di prima necessità (quelli acquistabili con le somme del beneficio), ha registrato un incremento delle transazioni via Pos pari a 215mila euro in un anno, passando da un incasso mensile di 1.460 euro a circa 23.450 euro (+1.600%).

Il minimarket ha dichiarato all’Agenzia delle entrate un incasso di poco più di 4.400 euro dal gennaio 2021 al giugno 2022, ma ha eseguito transazioni Pos per quasi 180mila euro nello stesso periodo. Il ristorante ha dichiarato un incasso di quasi 33.500 euro dal novembre 2020 al maggio 2021, ma ha eseguito transazioni Pos per quasi 93mila euro nello stesso periodo.

Il meccanismo della frode era semplice: i percettori del reddito di cittadinanza versavano ai tre negozianti, tramite Pos o pagamenti di utenze a loro intestate, l’intero credito della carta, e in cambio ricevevano il denaro in contanti, con una “commissione” del 10-15% che veniva trattenuta dagli stessi commercianti. In questo modo, i somali potevano disporre liberamente delle somme ricevute dallo Stato, senza dover rispettare le condizioni imposte dalla legge.

Delle 633 persone che hanno effettuato acquisti presso i tre negozi con la carta del reddito di cittadinanza nel periodo d’indagine, ben 597 sono risultate prive dei requisiti per avere il beneficio, e sono state denunciate presso 14 procure (Milano, Cosenza, Bergamo, Napoli, Roma, Brescia, Como, Torino, Lodi, Siracusa, Trapani, Monza, Lecce e Genova). Il 90% di loro è somalo e sono tutti extracomunitari. Anche le 36 persone che avevano i requisiti sono state comunque segnalate all’Inps, per indebito utilizzo (non avrebbero potuto utilizzare la carta del reddito in quei negozi). Il reddito è stato loro sospeso.

Secondo i calcoli degli investigatori, i 597 indagati hanno percepito reddito di cittadinanza, senza averne diritto, per 2 milioni e 374mila euro, mentre gli esercenti hanno riciclato la somma totale di 413mila euro.

Il titolare dell’internet point, già ai domiciliari a dicembre 2022, si è visto sequestrata la somma accumulata. È stato condannato dal gip a 2 anni e 6 mesi di reclusione con la confisca di 20.800 euro, equivalente al profitto del riciclaggio. Gli altri due titolari del market e del ristorante sono stati denunciati per riciclaggio e si sono visti sequestrare 40mila euro in contanti.