In tutto il mondo, qualche giorno fa, si è celebrato il compleanno di Jigoro Kano, fondatore del judo.
E Cosenza, città da sempre “fedele” alle arti ed ad una disciplina così completa, ha voluto omaggiare Jano con una manifestazione, in contemporanea con le altre città italiane, di prestigio e di sport. <<L’Ijf (International, judo, Federation) dal 2011 organizza a livello mondiale il World judo day, manifestazione che ha come scopo quello di trasmettere al mondo i valori del codice morale al di fuori del tatami, attuarli nella vita di tutti i giorni e unire in un unico evento i 40.000 praticanti di judo, le 200 nazioni ed i 5 continenti>>, ci spiega il maestro Marco Mangiarano, da una vita “immerso”, con la sua famiglia ed il papà, in questo contesto.
<<Ogni anno la manifestazione viene improntata su un valore o su un principio del judo come il rispetto, la perseveranza, l’onore, l’unità, il coraggio e l’amicizia, ovvero il tema scelto, anche da noi, per questa ultima edizione>>, aggiunge. Amicizia, dunque. Da qui l’invito del “Kodokan Cosenza” a tutti gli amici del judo bruzio di ritrovarsi nella storica sede di via Bendicenti: una festa con oltre 130 judoka, dai 4 ai 18 anni, che ha invaso letteralmente la struttura dei Mangiarano.
<<E’ stato entusiasmante vedere, osservare, applaudire, tutt’insieme, gli sportivi salire sul tatami ed imparare, oltre che confrontarsi a colpi di judo. Uno sport ed una disciplina bellissima. Ancora abbiamo, negli occhi, le proiezioni degli “avversari” subito intenti a rialzarsi>>, racconta il maestro Marco.
I club presenti, per la cronaca, sono stati appunto la Kodokan Cosenza con Marco Mangiarano, Power cage di Paola con Vincenzo Filippo, Bushido la Croix di Belvedere Marittimo con Vincenzo le Croix, Dojo judo Piano Lago con Eugenio Remorini, Judo Facente di Papanice, in provincia di Crotone, con Tomas Facente. Tutti sapientemente visionati dal maestro più anziano: Mario Mangiarano.
<<Il judo è uno sport di tradizione, basato su un codice morale che non è solo un concetto. Questo codice morale è anche la spina dorsale della nostra attività. La nozione di rispetto, che era il tema della prima edizione del world judo day , è forse la più forte per qualsiasi judoka. Il confronto pacifico che è il judo non può avvenire senza il rispetto reciproco. Senza rispetto, nulla è possibile>>, assicurano padre e figlio, Mario e Marco.
Con la mente proiettati già alla prossima gara.
Evviva lo sport. Quello “libero”
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f.man.