Ven 19 Apr 2024
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Integrazione e mediterraneo al centro della Summer School

La seconda giornata della nona edizione della Summer School Giornate d’Europa ha portato all’attenzione dei corsisti tematiche quanto mai attuali: l’integrazione europea, le dinamiche demografiche e il fil rouge che collega Europa e Mediterraneo.

Ad aprire i lavori è stata Vittoria Calabrò, associata di Storia delle Istituzioni Politiche presso l’Università di Messina, che ha riproposto le tappe storiche del lungo processo di integrazione europea, che rappresenta ancora oggi una sfida.

A seguire Alberto Ventura, docente di Storia dei Paesi islamici presso l’Università della Calabria, considerato uno dei maggiori storici dell’Islam in Italia, già membro della Commissione Nazionale dell’UNESCO e del Consiglio scientifico dell’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente, ha ribadito con forza la necessità della conoscenza come antidoto e motore dell’integrazione. È necessario trasmettere l’idea che i conflitti possono essere evitati e che l’integrazione non deve essere assimilazione o pretesa che gli altri siano uguali a noi, bensì reciproca conoscenza e comprensione. Giornate d’Europa, ha sottolineato Ventura, in questo senso è sempre stata attivissima: il filo conduttore di tutte le edizioni è stata l’integrazione tra europei e tra Europa e altre parti del mondo. Il metodo Giornate d’Europa dovrebbe essere diffuso a macchia d’olio nella società e i settori dell’informazione e dell’istruzione dovrebbero divenire, giorno dopo giorno, promotori di cultura e risoluzioni.

Gianni Romeo e Maria Carla Coscarella hanno chiuso i lavori del mattino raccontando l’esperienza del Centro Servizi al Volontariato di Cosenza e provincia, partner della nona edizione della Summer School. L’obiettivo del CSV è profetico: mostra la strada e le prospettive alle associazioni del territorio, attraverso la co-programmazione, e aiuta le associazioni stesse a capire quale ruolo rivestire in una realtà che cambia. I servizi e le consulenze diventano così nuovi strumenti al servizio della passione e dell’impegno dei volontari.

Nel pomeriggio Giuseppe De Bartolo, docente di Demografia presso l’Università della Calabria, ha posto l’accento su una delle sfide che l’Europa si trova ad affrontare: l’inverno demografico. I tassi di fecondità variano da Paese a Paese, tuttavia il crollo delle nascite riguarda tutta l’Unione e tutti i livelli di reddito. L’immigrazione può costituire un aiuto concreto, ma l’Europa dovrà anche adottare immediate politiche concrete di gestione della stessa e di welfare familiare.

Paolo Garonna, docente di Economia Politica presso l’Università LUISS Guido Carli, ha sottolineato l’importanza del legame tra Europa e Mediterraneo. Il filo che li lega è quello delle risorse materiali e immateriali che costituiscono un patrimonio comune: da Giornate d’Europa l’appello alla sua preservazione, con uno sguardo a un futuro sempre più nel segno dell’asse euro-mediterraneo. 

I lavori sono stati conclusi da Ken Damy, docente presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera, che ha guidato i corsisti alla scoperta dei punti d’incontro e delle differenze del panorama europeo attraverso la fotografia e la comunicazione visiva.