A cura dell’Avv. Luigi Salvatore Falco
L’ultima scioccante trovata è a firma nientepopodimeno che del consigliere togato del Consiglio Superiore della Magistratura Piercamillo Davigo che pare abbia proposto di rendere l’avvocato responsabile in solido delle sanzioni pecuniarie a cui vengono condannati i propri assistiti.
Il consigliere Davigo ha infatti affermato «Oggi tutti propongono i ricorsi e si perde un sacco di tempo. La sanzione pecuniaria, 2-6mila euro a imputato, non spaventa nessuno. Anzi, non la paga quasi nessuno: lo Stato incassa solo il 4%, perché gran parte degli imputati non dichiara redditi né ha beni al sole. Basterebbe rendere responsabile in solido l’avvocato. Così, quando il cliente gli chiede di ricorrere, gli fa depositare fino a 6 mila euro e poi, in caso di inammissibilità del ricorso, verserà lui la somma al posto del cliente».
Il consigliere, probabilmente, dimentica l’art. 24 della Costituzione che recita in tal senso “Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento”.
Inoltre, pare contraddittorio affermare che la parte dovrebbe, preliminarmente al processo, versare all’Avvocato la cifra di 6.000,00 euro a titolo di “caparra delle eventuali sanzioni processuali” se è lo stesso consigliere ad affermare che spesso la stessa parte non dichiara redditi né ha beni a lui intestati.
Rendere l’Avvocato responsabile in solido delle sanzioni processuali di cui è responsabile il suo assistito equivale a rendere, si fa per dire, responsabili in solido le case automobilistiche per i danni cagionati dagli automobilisti.
Insomma, quante ancora ne dobbiamo sentire?
Per amore della Giustizia, basta.
Fonte il Dubbio