Sab 10 Giu 2023
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Il sindaco di Aprigliano a Vittorio Feltri: “Venga in Calabria per capire, sarà mio ospite”

Anche Alessandro Porco, sindaco di Aprigliano, intervie in merito alla stucchevole dichiarazione di Vittorio Feltri. Il direttore del quotidiano Libero, ospite del programma di Rete 4 “Fuori dal coro”, non ha perso l’occasione per una nuova polemica contro il Sud.

“Basterebbe conoscere la storia per capire quanto di sbagliato ci sia nel denigrare il Meridione e i meridionali; basterebbe conoscere la gente del Sud Italia per capire quanto pregiudizio ci sia nel considerarla culturalmente o moralmente inferiore rispetto alla gente del Nord Italia.
Ma la ginnastica verbale alla quale si assiste da troppo tempo, se non da sempre, e che si sta perpetuando in questi giorni, attraverso la  voce di sedicenti personalità dell’informazione, è intrisa esclusivamente di fastidiosi stereotipi.
“Il meridionale fannullone, solo pizza e mandolino, geneticamente inferiore” è un ritornello che non si può accettare.
Potrei ricordare, a un Vittorio Feltri qualunque, quanto diceva il grande storico e politico Gaetano Salvemini: “l’Italia senza il Sud sarebbe stata solo un Belgio più grande”;  oppure cosa scrisse uno dei più illuminati economisti degli inizi del novecento, Antonio De Viti De Marco “L’Italia con il Sud diventò un’enclave capitalista a piè delle Alpi, che grazie a un’ignobile legislazione di classe e di regione, dispose di una popolosa colonia di sfruttamento”.
Ma forse non servirebbe a far cambiare idea a chi fa da riempitivo nei salotti virtuali dei talk show televisivi in queste serate malinconiche di necessaria reclusione domestica.
Perché di una cosa sono certo: chi denigra il Sud Italia e gli italiani del Sud non è mai riuscito a vedere e a cogliere l’essenza delle nostre terre e della nostra gente.
Già, perché noi siamo quelli che, quando abbiamo cercato di costruire il nostro futuro in terre lontane, abbiamo fatto la fortuna dei Paesi nei quali siamo andati; perché noi siamo quelli che il calore del sole riusciamo a trasmetterlo con una stretta di mano, una pacca sulle spalle, nella condivisione, nella solidarietà, nell’accoglienza; perché noi camminiamo tutti insieme e un pezzo di pane o un caffè, non lo neghiamo a nessuno; perché noi siamo quelli che “prima i vecchi e i bambini” e le nostre donne sono le colonne della società; perché sarà pure che siamo costretti, per mancanza di risorse delle nostre strutture sanitarie, a dover ricorrere agli ospedali delle Regioni del Nord per curarci, ma grazie ai nostri medici e ai nostri infermieri che non difettano di professionalità e di competenza siamo in grado di accogliere chi è affetto da Coronavirus dal Nord e di guarirlo.
Con questo non voglio dire che al Sud va tutto bene; molti sono i problemi che attanagliano il Meridione; abbiamo bisogno, certamente, di uno scatto di reni per rompere un sistema di condizionamenti che  rallenta lo sviluppo economico; ma è altrettanto vero che sono molte le realtà locali che, attraverso il buon governo, hanno saputo riscattarsi offrendo la reale immagine di una comunità sana ed operosa.
Ecco, credo che chi ci denigra non abbia mai avuto la fortuna di conoscerci.
Possiamo colmare questo deficit con l’invito formale che inoltro a Vittorio Feltri ad essere mio ospite; appena le condizioni di emergenza Covid-19 si allenteranno, sarò ben lieto di fargli conoscere la mia realtà calabrese e sono certo che cadranno tutti i suoi preconcetti nei nostri confronti.”