Gio 18 Apr 2024
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Elezioni regionali da annullare? La decisione spetta al TAR

In dubbio la validità delle elezioni regionali del 26 gennaio 2020. Motivo? Mancata applicazione della legge numero 20 del 15 febbraio 2016, volta a garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini nei consigli regionali.

Lo afferma, in una nota, Walter Nocito, della segreteria regionale di Sinistra Italiana.

“Al Tar Calabria, a Catanzaro, a breve sarà discussa dai giudici amministrativi la richiesta di annullamento, curata dall’avvocato Rossella Barberio, del procedimento delle elezioni regionali del 26 gennaio scorso per palese violazione, tra le altre leggi, della normativa nazionale sulla parità uomo-donna e sulla “preferenza di genere” per il rinnovo della carica di consigliere regionale (per statuto sono 30 in Calabria)”.  “Se esiste un “giudice a Berlino” – afferma – la politica degli eletti dell’attuale Consiglio, come del precedente Consiglio regionale, riceverà una sonora batosta (dal Tar) che Sinistra Italiana Calabria reputa ben meritata, corretta e del tutto dovuta. La batosta potrà arrivare addirittura allo scioglimento anticipato del Consiglio per il quale i calabresi (in pochissimi) non hanno avuto la stessa libertà politico-elettorale che hanno avuto gli italiani di altre regioni anche meridionali (la Campania dal 2010, per esempio)”. Per Nocito, “i gruppi consiliari che sostengono la Presidente Santelli, o che compongono la minoranza di opposizione, hanno tre strade da poter percorrere a questo punto della partita innescata dal ricorso presentato al Tar da due cittadini. Prima strada; difendere l’attuale status quo che è indifendibile sul piano sia politico che giuridico, in quanto la legge calabrese del 2005, nata male e non adeguata negli anni, è privo di ogni vera garanzia di libertà politica elettorale (non le “quote rosa”, ma la dovuta libertà di scelta degli elettori per come la legge e la Costituzione italiana impongono)”.

Seconda strada, secondo Nocito, adire tramite richiesta dell’ Avvocatura regionale la Corte costituzionale per guadagnare tempo e per trovare soluzioni nel medio periodo (impedendo la decadenza del Consiglio). Terza strada (quella per noi più giusta e opportuna): presentare immediatamente una proposta di legge in consiglio a Reggio Calabria che applichi in tutte le sue parti la legge nazionale n. 20 del 2016, approvata ai tempi del ministro Boschi, che modifica della legge del 2004 sulle elezioni regionali e che da tanti anni deve essere applicata anche in Calabria nel senso del pieno rispetto della “preferenza di genere” che può essere doppia, tripla o quadrupla (secondo la volontà delle forze politiche sta esprimono e controllano i consiglieri eletti, nel caso in cui vogliono usare un sistema con preferenze)”. Sinistra Italiana della Calabria ribadisce agli attuali eletti di maggioranza e di minoranza “che la legge Boschi (l. n. 20) fissa non dei principi filosofici o delle esigenze eventuali, ma impone i “princìpi fondamentali” del sistema elettorale regionale non derogabili da nessun Consiglio regionale (il vincolo è già chiaro nel testo costituzionale come nello Statuto regionale, e finora non è stato rispettato dalle maggioranze a sostegno di Scopelliti, di Oliverio e della Santelli). Presidente Santelli – prosegue – ci sei? Batti un colpo se ci sei. Sinistra Italiana ti ricorda che sei la prima donna eletta nel Sud alla carica di prestigio che ricopri dal 26 gennaio e sono passati già 5 mesi dalla tua elezione. Aspettiamo – conclude – un colpo dalla Presidente Santelli o dai 30 consiglieri eletti e in carica (di cui solo uno è donna! Record nazionale!!)”.