Gio 18 Apr 2024
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Reagenti dei tamponi scaduti, blitz dei Nas in Calabria

Nell’ambito delle attività di controllo svolte nel periodo di emergenza sanitaria, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministro della Salute, ha svolto specifiche verifiche sulla regolarità delle attività imprenditoriali di prelievo ed analisi diagnostica per la ricerca del virus Sars-CoV-2.

Nel corso dell’ultima settimana sono stati ispezionati in tutta Italia 285 aziende e laboratori di analisi, privati e convenzionati, ed altre strutture similari operanti nel commercio e nell’erogazione di test di analisi molecolari, antigeniche e sierologiche finalizzati all’accertamento della eventuale positività al Covid-19. I controlli hanno riguardato anche la Calabria, dove sono emerse alcune irregolarità scoperte dai Nas.

Un ulteriore fenomeno rilevato è la vendita al dettaglio ai clienti, presso farmacie o addirittura in erboristeria e profumeria, di kit di analisi sierologiche anticorpali destinati al solo uso professionale sanitario e non adatti all’autodiagnosi. Proprio in tale contesto sono stati sequestrati 153 tra kit di diagnosi e dispositivi medici irregolarmente detenuti per la vendita al dettaglio o per l’effettuazione di analisi.

Tra le situazioni più significative accertate dai Nas, in Calabria, nel corso di un’ispezione, i militari di Catanzaro hanno denunciato il legale responsabile di un laboratorio di analisi accreditato poiché ritenuto responsabile di aver utilizzato, nelle attività diagnostiche, reagenti chimici scaduti di validità. Nel corso del controllo sono state, inoltre accertate carenze igienico sanitarie e strutturali e la mancata adozione delle misure protettive e preventive nei luoghi di lavoro in materia di contenimento. Sequestrate 877 fiale di reagenti e diagnostici in vitro scaduti di validità il cui valore ammonta a 4.500 euro.

I carabinieri del Nucleo anti sofisticazione di Reggio Calabria hanno invece individuato un centro di analisi cliniche accreditato per aver eseguito testi rapidi per l’accertamento della positività al covid-19 in assenza di autorizzazione e dei relativi requisiti funzionali nonché utilizzato reagenti chimici scaduti di validità. Sequestrati 17 reagenti irregolari il cui valore complessivo ammonta a 1.000 euro. Il legale responsabile e un tecnico di laboratorio, peraltro non iscritto al relativo albo, sono stati denunciati in procura.