Ven 29 Mar 2024
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Gino Strada: “La fine del Covid, tra 2-3 anni”. “In Calabria stiamo lavorando bene”

Dall’emergenza coronavirus “non ne usciremo prima di 2-3 anni“. Lo ha detto Gino Strada, fondatore di Emergency a “In mezz’ora in più” di Lucia Annunziata su Rai 3. In questo senso, ha aggiunto, “la responsabilità di ognuno è fondamentale”. La preoccupazione di Strada è “per quello che potrà succedere a gennaio o febbraio quando si vedranno le conseguenze degli atteggiamenti avuti durante il periodo Natalizio”.

“Vedo un Paese superficiale – è il duro attacco di Gino Strada – perché si dimentica che ogni giorno abbiamo centinaia di morti. Questo non viene considerato con il dovuto rispetto e la dovuta attenzione”.

L’emergenza “non si risolverà con le vaccinazioni che limitano il numero di morti ma non il diffondersi della malattia”, ha spiegato Strada. “Penso sia pericolosa non tanto la corsa al vaccino ma la competizione sul mercato, sappiamo quanto possa determinare le scelte e i comportamenti sanitari è un tema non affrontato con la dovuta attenzione”.

Rispondendo ad un’altra domanda, il fondatore di Emergency ha comunque assicurato: “Certamente io mi vaccinerò”.

Gino Strada, a colloquio con Lucia Annunziata, ha messo in luce i problemi della sanità pubblica: “Il Covid ha messo in luce le fragilità del nostro sistema sanitario: per diversi anni è stata trascurata la sanità pubblica, ci sono stati tagli regolari ad ogni Finanziaria, blocco delle assunzioni, chiusura di ospedali, 18 solo in Calabria”.

Ho accettato di andare in Calabria – ha chiarito Strada – perché mi è stato chiesto dal Governo e dalla Protezione civile, abbiamo messo in piedi un secondo reparto Covid nell’ospedale di Crotone; ho parlato con il commissario Longo, persona piena di voglia di fare, e siamo in attesa di capire se possiamo fare qualcosa in più, ne riparleremo nelle prossime settimane”.

Sulle polemiche di Spirlì: “Quando il presidente facente funzioni della Calabria ha detto che a Polistena non abbiamo dato una mano, ha detto una cosa assurda: lui abita a 3 km da lì ma non è mai andato a vedere il poliambulatorio; poi un medico non può entrare in una struttura e dire ‘posso dare una mano’, la legge non lo consente. Comunque sottotraccia abbiamo trattato centinaia di migliaia di persone in questi anni in Italia”.