Quanto accaduto nella giornata di giovedì 13 sul tetto (e non solo) della clinica San Bartolo-Misasi rappresenta una bruttissima pagina per i lavoratori in genere ma soprattutto per la storia del sindacato. Una storia gloriosa, oggi infangata dagli interessi personali e di famiglia di Gentile, vero e proprio “proprietario” della Usb.
Vogliamo innanzitutto esprimere tutta la nostra vicinanza e solidarietà alla collega infermiera che è stata ferita solo perché tentava di tenere la porta chiusa, provava a far prevalere le regole dentro la clinica senza provocare disagi e problemi a nessuno. Allo stesso tempo vogliamo esprimere vicinanza e solidarietà ai pazienti della clinica e ai loro familiari, ai quali abbiamo fatto trascorrere delle ore di ansia e di paura. E ovviamente esprimiamo vicinanza e solidarietà ai 2 colleghi che, loro malgrado, si sono prestati al gioco di Gentile salendo sul tetto commettendo un reato gravissimo e pericolosissimo per il quale non hanno vere colpe, sono stati solo fomentati e aizzati da Gentile che questo fa di mestiere, butta benzina sul fuoco della disperazione della povera gente e prova ne è che a salire sul tetto è stata anche la compagna di Gentile, questo dimostra che era tutta una manovra di famiglia.
A questo proposito ci appelliamo al procuratore Spagnuolo affinché non persegua e passi sopra i gravissimi reati commessi dai nostri 2 colleghi saliti sul tetto, accecati dalla rabbia e usati da Gentile per fini personali.
È arrivata l’ora di smascherare una volta per tutte chi è questo Gentile. Utilizza la sigla Usb per mettere zizzanie e per far scannare i dipendenti gli uni contro gli altri. A lui non interessa il posto di lavoro da salvaguardare ma soltanto il tornaconto degli interessi personali. Ma chi c’è davvero dietro questo Gentile? Ci sono politici e quanti ce ne sono? Forse c’è qualche politico a cui non è riuscito più di piazzare clientele visto che la nuova proprietà ha chiuso tutte le porte a queste pratiche che hanno mandato in fallimento la vecchia gestione? Dietro Gentile si nasconde magari anche qualche imprenditore che non vede l’ora di creare casino nella sanità cosentina?
Noi non lo sappiamo ma chiediamo al procuratore Spagnuolo di vigilare con la massima attenzione e umanità che da sempre lo contraddistingue.
Chiediamo scusa, a nome di tutti i lavoratori, per i problemi creati e ringraziamo tutte le forze dell’ordine che tempestivamente hanno impedito che la cosa degenerasse. Ringraziamo la polizia, la digos, i carabinieri. Siamo a fianco delle istanze dei nostri colleghi, tutti, anche quelli saliti sul tetto e lotteremo per salvare ogni posto di lavoro. Ma con lotte legittime e senza diventare strumento degli interessi di Gentile e di chi gli sta dietro. La nuova proprietà ha dimostrato che non cede ai ricatti e questo a noi fa piacere. Questa famiglia, la famiglia Greco, per la prima volta ci ha fatto trascorrere un sereno Natale e ha consentito che potessimo fare anche noi i regali ai nostri cari pagandoci puntualmente stipendi e tredicesime, mai visti insieme fin qui.
Ai Greco però ora chiediamo una cosa col cuore in mano. Chiediamo che non facciano più partire lettere di licenziamenti. Una soluzione tutti quanti la devono trovare e la politica non può girarsi dall’altra parte.
I lavoratori della San Bartolo-Misasi