Lun 27 Mar 2023
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F.C. Crotone, dopo tredici anni è di nuovo Serie C

Dopo tredici stagioni vissute sulla cresta dell’onda tra alti e bassi di Serie B e Serie A, da ieri per il Crotone si sono riaperte le porte della Lega Pro al termine di una stagione dove tutto ciò che poteva andare storto si è avverato.

La bella vittoria interna contro la Cremonese ha solo lasciato in bocca a tutti (dalla società ai tifosi) un sapore dolce-amaro perché, nonostante i tre punti guadagnati, la vittoria del Cosenza ai danni del già retrocesso Pordenone ha sancito definitivamente la doppia retrocessione dei pitagorici che in due anni sono passati dall’affrontare le big italiane (Juventus, Milan, Inter, Napoli, etc…) a dover ricominciare quasi da zero per tirarsi fuori il prima possibile da quello che è considerato il girone più difficile della Lega Pro (girone C).

Una retrocessione amara per tutti ed impensabile ad inizio campionato. La società di Vrenna, infatti, dopo aver perso la massima categoria aveva deciso di smantellare le basi di una rosa che ha fatto le fortune dei rossoblù negli ultimi anni e rifondare un gruppo sempre con l’idea, però, di puntane perlomeno al mantenimento della categoria. Ma il campo ci ha raccontato una storia diversa, un percorso di difficoltà nell’amalgamare bene una rosa che sembrava aver, quantomeno, trovato qualche individualità capace di trainare le redini della società rossoblù, ma con il tempo anche queste certezze sono andate via via sgretolandosi.

Le parole di Golemic sulla retrocessione

Il primo a parlare ai microfoni della stampa dopo la retrocessione è stato Vladimir Golemic durante la consueta conferenza stampa post partita facendo emergere tanta delusione per il campionato disputato e l’amarezza di aver visto anche un abbandono da parte dei tifosi.

Nelle ultime partite noi c’eravamo solo che non abbiamo fatto gol. Anche contro la SPAL non hai fatto gol e quando giochi contro avversari bravi alla fine subisci. Il nostro approccio, a parte contro la Ternana, non è stato sbagliato, abbiamo creato tanto ma se non segni è dura. Alla fine conta chi fa di più e non altro.

I sentimenti contano tanto in una piazza come Crotone e sicuramente dovevamo fare di più, tutti. Dalla società ai giocatori ma anche la città ed i tifosi. Siamo stati abbandonati anche da parte loro, mi sento di dire quello che sento. Da quando sono tornato (a Crotone(n.d.r.) a parte le prime partite non li ho visti più e il loro aiuto è importante perché io so com’è quando lo ‘Scida’ è pieno, quindi potevamo fare tutti di più. È un peccato perché oggi abbiamo visto che potevamo dare molto in questa categoria, però il campo non mente mai. Abbiamo lasciato tanti punti per strada in maniera inspiegabile, ho seguito anche quando non ero qua e il contesto era negativo e quando è così tutto gira male. A me dispiace perché sento questa città come casa mia anche se ci sono da quattro anni. Ora andremo a finire il campionato in maniera dignitosa“.