Sab 27 Mag 2023
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“Scimmie calabresi”, il video razzista dei tifosi del Vicenza. Chiesto intervento della Procura

“In queste ore sta circolando un video su Youtube della partita Vicenza-Cosenza, dal titolo “Scimmie calabresi”, dove un tifoso del Vicenza – ancora da identificare – incita alla violenza con un filmato che riporta frasi del tenore “ricacciamoli in Africa, bomba in Calabria, la Calabria è mafia”.

Adirato – e non poco – il presidente dell’associazione Legalità Democratica, l’avvocato Maximiliano Granata. Il legale denuncia la discriminazione territoriale nei confronti di Cosenza e della Calabria intera.

“Scimmie calabresi, lavatevi che puzzate, morite terroni di me***”. Queste alcune delle vergognose frasi pronunciate da un tifoso del Vicenza durante lo spareggio con il Cosenza – disputatosi la sera di giovedì 12 maggio – in un video caricato su Youtube.

Il primo atto dei play-out per rimanere nella Serie cadetta del campionato di calcio era andato ai veneti. In uno stadio “Menti” infuocato, infatti, il Cosenza era stato costretto a capitolare nei minuti di recupero punito dal gol dell’ex giocatore del Napoli, Christian Maggio.

La salvezza, ad ogni modo, si deciderà venerdì 20 sul terreno del San Vito di Cosenza. I veneti hanno a disposizione due risultati su tre per restare in Serie B ma, lo stadio bruzio si preannuncia infuocato. Nel frattempo, notizia di pochi minuti fa, il video è passato dalla modalità pubblica a quella privata.

“Ritengo – scrive ancora Maximiliano Granata – che la Procura della Repubblica di Vicenza, dopo aver acquisto il video che sta diventando virale e sta suscitando l’indignazione dei cittadini calabresi e cosentini, proceda celermente, per verificare se sussistono fatti previsti dalla legge come reato e nello specifico se sussiste la violazione dell’articolo 414 del Codice penale, istigazione a delinquere.

Valuteremo l’opportunità di presentare un esposto denuncia argomentato da inviare al procuratore della Repubblica di Vicenza e per conoscenza al ministero della Giustizia, descrivendo quello che è avvenuto. Questi fatti non possono essere assolutamente tollerati”. Il passo dai social al tribunale è breve, si attendono risvolti in merito.