Gio 25 Apr 2024
spot_img
HomeCostume & SocietàAmbienteSpiagge libere in Calabria, queste sconosciute:...

Spiagge libere in Calabria, queste sconosciute: il report di Legambiente

Estate 2022, tempo di spiagge e mare. Ma nel Belpaese è sempre più difficile trovare una spiaggia libera dove prendere il sole.

A pesare un mix di fattori: la crescita in questi anni delle concessioni balneari che toccano quota 12.166, l’aumento dell’erosione costiera che riguarda circa il 46% delle coste sabbiose, con i tratti di litorale soggetti ad erosione triplicati dal 1970, e il problema dell’inquinamento delle acque che riguarda il 7,2% della costa sabbiosa interdetto alla balneazione per ragioni di inquinamento.

A fare il punto della situazione e dei cambiamenti in corso lungo le aree costiere è il nuovo rapporto di Legambiente “Spiagge 2022, diffuso oggi a pochi giorni dall’approvazione del Ddl concorrenza che pone finalmente fine alla proroga infinita alle concessioni balneari fissando l’obbligo di messa a gara dal primo gennaio 2024, così come deciso dalla sentenza del Consiglio di Stato.

Rimangono alcuni nodi, raccontati nel report, da risolvere subito come quello della “scarsa trasparenza sulle concessioni balneari, i canoni per buona parte ancora irrisori, la non completezza dei dati sulle aree demaniali e soprattutto l’assenza di un regolare e affidabile censimento delle concessioni balneari ed in generale di quelle sul Demanio marittimo.

In Calabria, dove ci sono 614 km di spiagge, il totale di concessioni demanio marittimo è di 4.665, per stabilimenti balneari di 1.677 e 123 per campeggi per un totale del 29,4 % di costa sabbiosa occupata da stabilimenti balneari, campeggi, circoli sportivi e complessi turistici.

Per questo Legambiente lancia oggi un pacchetto di cinque proposte affinché “nella prossima legislatura si arrivi ad avere finalmente una legge nazionale per garantire il diritto alla libera e gratuita fruizione delle spiagge e allo stesso tempo un quadro di regole e un quadro di regole certe che premino sostenibilità ambientale, innovazione e qualità.

Cinque i pilastri su cui si dovrà concentrare il lavoro: garantire il diritto alla libera e gratuita fruizione delle spiagge, premiare la qualità dell’offerta nelle spiagge in concessione, ristabilire la legalità e fermare il cemento sulle spiagge, definire una strategia nazionale contro erosione e inquinamento e un’altra per l’adattamento dei litorali al cambiamento climatico. 

Sarà fondamentale per questo dare gambe ai decreti attuativi del Decreto Concorrenza per far sì che le prossime procedure di affidamento delle concessioni siano finalmente trasparenti”.