Mer 1 Mag 2024
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L’ebbrezza salvifica dello scrivere nella poetica prosa di Assunta Morrone

Un fluente incedere di “poetica prosa”, che abbraccia l’anima, trovando nella musica simbiosi e apoteosi, interazione ed emozione, in un intreccio d’arte e conoscenza capace di portare le sensazioni di chi legge e ascolta in una “dimensione polifonica”, propria dell’indole creativa, multiforme e versatile dell’autrice: la presentazione del volume “Varie in stato di ebbrezza”, di Assunta Morrone, ha regalato, ieri pomeriggio, un tratto di sognante freschezza, tratta fuori dal vissuto di ogni giorno, dai refoli del tempo, dalle increspature che lo segnano e che avvolgono i nostri attimi, i nostri stessi corpi, i quali, nel loro muoversi, riempiono il tempo e lo spazio … Sensazioni oniriche che le parole, la musica e le atmosfere evocate nel Cortile del Pozzo di Palazzo Sersale, a Cerisano, somministrano con sapienza;

sensazioni che conducono il lettore agli istanti, ai luoghi, ai giorni “in cui noi sviluppiamo il nostro abitare”; parole, musica, atmosfere che s’intersecano, fissando il nostro passato, le nostre esperienze, quelle che il libro aiuta a decodificare, a ordinare, a rendere sostrato dell’oggi e premessa del domani, ove trovare il sereno senso, la gioiosa ebbrezza in cui la varietà e il rincorrersi delle nostre storie coglie i suoi “momenti d’estasi” … Quell’estasi che è ricerca di bellezza, in ogni sua forma, evidenziata, nel tardo pomeriggio cerisanese, dalle musiche del Maestro Massimo Belmonte, il quale ha confezionato un perfetto velo di note sulle parole, sulle sperimentazioni verbali della professoressa Morrone.

Un velo di suggestioni, capace di racchiudere letteratura, grande e piccola storia, visioni “che hanno sempre qualcosa da dire, sempre qualcosa da vivere”, elaborate, ha evidenziato l’autrice, dalla “filosofia del desiderio di rendere noi stessi un tutt’uno con quello che ci circonda”, come quando siamo nel mare, che avvolge i nostri corpi, che ci minaccia, ma che ci rende liberi e veri … Liberi come la poesia, come il mare, come l’amore; veri come gli abbracci che ci sono tanto mancati in questi anni … Anni che sono stati un attimo nel tempo che guarda all’orizzonte, quello ove l’universo albeggia, ove la scrittura svela la sua essenza “salvifica”, ove i pensieri trovano i loro sentieri … I sentieri che attraversano la nostra vita, rendendola feconda, come l’acqua che reca la prosperità nel suo incedere fluente.