Ancora una volta ci troviamo a riferire di un’aggressione posta in essere nei confronti di un agente di polizia penitenziaria, da parte di un detenuto. E’ quanto accaduto oggi nelle carceri di Reggio Calabria. A denunciarlo è il segretario provinciale del Sinappe Antonio Calzone, in servizio proprio presso il penitenziario reggino.
“Un agente della Polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Arghillà è stato aggredito da un detenuto a calci e pugni. L’episodio è avvenuto questa mattina. Il detenuto stava andando in palestra quando si è avvicinato all’agente e con fare violento e minaccioso, ha chiesto di parlare con l’Ispettore di sorveglianza. Mentre l’agente cercava di calmarlo e di conoscere il motivo della richiesta, è stato colpito a calci e con un pugno al volto da un secondo detenuto, tanto da essere ricoverato al pronto soccorso degli Ospedali Riuniti, dove è stato giudicato guaribile in sette giorni, salvo complicazioni, per una ferita all’occhio «con emorragia sottocongiuntivale».
Il segretario Calzone prosegue: “Più volte abbiamo segnalato la lunga lista di aggressioni che si sono susseguite ai danni degli operatori di polizia che con cadenza sistemica il personale patisce, sono le conseguenze dell’abbandono istituzionale che porta alla luce tutte le criticità più volte rappresentate dal SiNAPPe criticità dettate da una disorganizzazione gestionale, da una cronica carenza di personale di Polizia penitenziaria e da un sovraffollamento reso ancora più difficoltoso per la mancanza di interventi diretti a garantire la tutela dell’incolumità fisica degli agenti; verrebbe quasi da dire che le continue aggressioni non fanno più notizia e l’assordante silenzio dell’amministrazione è solo sinonimo di indifferenza per una realtà così difficoltosa. Il carcere è ormai una realtà in costante abbandono che non fa altro che aumentare i timori di chi all’interno del penitenziario svolge il compito istituzionale demandatogli.”