Pochi giorni fa l’incontro a Tirana tra l’on. Mario Brunetti e il Presidente della Repubblica d’Albania Ilir Meta per discutere sulla diaspora, un tema che da sempre ha tenuto vivida l’attenzione delle due parti chiamate in causa.
Grazie anche alla vecchia amicizia che lega i due politici, l’on. Brunetti ha portato all’attenzione del Presidente Meta il problema della sottovalutazione da parte del governo albanese, cosi come quello Italiano, di chiedere l’applicazione della legge 482/99 sulle minoranze storiche, interne anche al mezzogiorno in Italia, presentata dall’on. Brunetti.
Questo fatto ha gravato sulla situazione del problema, in quanto la mondializzazione andando a avanti ha emarginato le lingue minori in particolar modo quelle esistenti nel sud Italia dove ha colpito due volte; una prima volta smembrando il tessuto sociale dei paesi e una seconda volta con l’allontanamento del popolo da proprio paese portando anche alla conseguente perdita della lingua.
Fino ad un certo punto questo meccanismo è stato frenato dall’orgoglio e dalla difesa dello spirito d’identità. Oggi diventa, invece, sempre più difficile frenare il depauperamento di questa realtà a causa della sempre più presente forza dei mass media e delle nuove tecnologie di massa che, con l’uso di un unico codice linguistico, contribuiscono alla perdita della storia, della cultura e della civiltà sia in Italia che in Albania, proprio nel momento in cui, attraverso gli itinerari gramsciani, si era riusciti a fare della ricerca sulle origini italo-albanesi di Antonio Gramsci, punto di riferimento e identità per tutti.
L’on. Brunetti ha sottolineato con forza la necessità di una presa di posizione da parte dell’Albania affinché nei protocolli culturali venga rivendicata la necessità dell’applicazione della legge 482/99, la quale prevede l’obbligo d’insegnamento nelle scuole dei paesi d’origine e minoritaria e soprattutto la necessità che la legge sia rispettata sotto la parte che riguarda le trasmissioni in lingua prevista dall’art. 12 della legge.
Negli incontri bilaterali tra Italia e Albania questo deve essere, come sottolinea l’On. Brunetti, uno dei punti di fondo se si vuole salvare la storia e il contributo unitario delle minoranze; per altro, nel nuovo scacchiere geopolitico che pone il mediterraneo al centro dei traffici internazionali gli arbëreshë possono assolvere un ruolo unitario importante nel collegamento con l’area ionica e balcanica in cui molti stati hanno lo stesso codice linguistico. L’on. Brunetti ha colto l’occasione per fare omaggio al Presidente albanese del suo nuovo libro su Antonio Gramsci “Gramsci: Oriundo italo-albanese”, come coagulo di orgoglio e di forza culturale rappresentati nel mondo dal grande pensatore italiano del 900.
Su questo tema si terrà in Albania un convegno sul ruolo di Gramsci nella cultura internazionale mentre in Italia si celebreranno i venti anni della legge 482/99, che rappresenta il massimo cinismo nel sabotaggio da parte di coloro che avrebbero dovuto per primi rispettarla in Italia.
La fondazione “Istituto Mezzogiorno Mediterraneo”, che ha nel suo statuto la finalità di una salvaguardia e di un potenziamento della storia risorgimentale degli albanesi, ritiene di dover operare per il ricompattamento del mondo albanese sull’idea di forza dell’unità per diventare, in Europa, punto di riferimento per le forze che operano per la pace contro la guerra. Nei prossimi giorni il “MeMe” pubblicherà un documento sui processi in atto e il ruolo delle minoranze in Europa anche in rapporto alle prossime importanti scadenze europee.
Enrico Newton Battaglia