«Il 5g può essere letto in due modi. Il primo aspetto riguarda quello che il governo ed i media mainstream vogliono far passare a tutti i costi e cioè che questa ultima tecnologia renderà la vita migliore, consentendo connessioni super veloci. Il secondo aspetto quello che viene invece appositamente oscurato a cui seguono le innumerevoli denunce, da mesi, da parte di tutta la comunità scientifica e non, è ciò che riguarda gli effetti a breve e lungo termine, per la salute pubblica e l’ambiente, sull’esposizione alle onde elettromagnetiche».
Così la psicologa Maria Enrica Costabile, professionista che si sta mobilitando per fare chiarezza e far conoscere i danni di questa nuova tecnologia molto discussa, che sta generando polemiche e preoccupazione. Maria Enrica Costabile, dopo esser stata ricevuta dal sindaco di Rende Marcello Manna – che ha sin da subito sposato la causa e garantito il proprio impegno attivo per far luce e garantire la sicurezza dei cittadini – ha già programmato altri incontri coi sindaci del Cosentino. L’intenzione è dare vita a un’associazione sulla scia delle idee e delle azioni a tutela della salute della comunità, per una mobilitazione collettiva volta a scuotere le coscienze su un tema così delicato.
«In Italia è stato condotto uno studio sulle bande 2g e 3g dall’istituto Ramazzini di Bologna con a capo la dottoressa Fiorella Belpoggi, mentre uno stesso studio è stato invece condotto negli stati uniti dal National toxicology programme – ha aggiunto la dottoressa Costabile – entrambi gli studi hanno portato agli stessi risultati ovvero che l’esposizione alle radiofrequenze comporta il rischio di sviluppare tumori delle cellule nervose. L’evidenza infatti degli studi in laboratorio e sull’uomo è considerevole. Inoltre effetti più immediati che si possono verificare all’esposizione dell’elettrosmog sono innumerevoli dal mal di testa, al dolore al petto, alla stanchezza cronica, ai problemi di memoria ed alle problematiche relative al prendere sonno.
Con il 5g i rischi vengono quadruplicati dal momento che il progetto vede le onde elettromagnetiche dappertutto, giorno e notte e soprattutto visto che il 5g viaggia su frequenze altissime ma di portata limitata richiede mini antenne disposte a distanza ravvicinata, ogni cento metri (case, scuole, edifici pubblici, parchi), per poter connettere fino a un milione di oggetti per chilometro quadrato. In tutto questo scenario il nostro ministro della salute, il nostro ministro dell’ambiente cosa hanno fatto per tutelare la nostra salute secondo l’articolo 32 della nostra costituzione che afferma: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. Inoltre Il nostro Ministro delle Telecomunicazioni Di Maio ha pensato bene di prendersi 6,5 miliardi di euro dall’asta per le nuove tecnologie 5g facendo l’accordo con le maggiori compagnie telefoniche globali (Vodafone, Tim, Tre ed altre). Poteva infatti ricordarsi in quel momento dell’articolo 32 della nostra costituzione? Il governo, infatti, nell’abbracciare il progetto 5g, oltre che incassare parecchi soldini, non ha richiesto nemmeno il parere sanitario alle agenzie di salute pubblica sulla sicurezza delle radiazioni del 5g previsto dalla Legge di Riforma Sanitaria, 833 del 1978.
Tale legge prevede che, in materia di immissione di forme di energia nell’ambiente, il Governo debba richiedere il parere sanitario a due enti, l’Istituto Superiore di Sanità e l’ISPESL (le cui funzioni oggi sono state assunte dall’INAIL). A ciò si aggiunge il fatto che la ricerca sugli effetti biologici delle frequenze 5g, soprattutto delle onde millimetriche, è inesistente. non ci sono infatti studi epidemiologici, ma sappiamo solo che le ghiandole sebacee con la loro forma a tubo elicoidale costituiscono delle antenne riceventi per le onde millimetriche e ne sono dunque il target primario. L’uso del 5g non è sicuro per la salute e queste frequenze che sono state concesse dall’industria non hanno preoccupato il Governo per i rischi connessi alla salute pubblica e per l’ambiente, esponendo cosi la vita umana e animale ad una vera e propria sperimentazione vista l’assenza di prove di assenza del danno, e l’assenza di studi in corso.
L’articolo 191 del trattato sull’unione europea afferma che la protezione della salute ha la precedenza sulle considerazioni economiche, e se un attività o una tecnologia suscita forte dubbio di essere dannosa per la salute e l’ambiente occorre prendere necessarie misure precauzionali anche in assenza di una chiara relazione causa-effetto dimostrata su base scientifica fra quell’attività ed il danno che potrebbe derivare ed inoltre qualsiasi sperimentazione sull’Uomo senza consenso rappresenta una violazione del Codice di Norimberga. Il 5g non è inoltre solo rischio per la salute e per l’ambiente ma anche violazione della privacy, controllo mentale di massa, sostituzione di una realtà vera e reale con una virtuale e già lo stiamo verificando con le nuove generazioni che passano sempre più tempo con le nuove tecnologie, a cominciare dai primi anni di vita, sviluppando molti problemi psicologici come depressione e forte fragilità interiore, difficoltà a relazionarsi con l’altro da sé.
Ma l’aspetto ancora più grave nell’uso eccessivo delle nuove tecnologie a cui il 5g ci vuole spingere è quello di non sviluppare più un pensiero critico tra le persone, e ciò ricade soprattutto tra i giovani in crescita, e di non preoccuparci più per il futuro perché presi dalla corsa e dalla frenesia del presente per riuscire ad arrivare a fine giornata oltre che a fine mese. Ed è proprio questo quello che vogliono i nostri governi, non farci pensare, non farci riflettere, e non farci interrogare e non è un caso se i ragazzi di oggi sono sempre meno acculturati infatti leggono sempre meno. L’uso eccessivo della tecnologia dunque tende a rende passivi oltre il comportare l’aumento di tutti i problemi sociali a cui oggi si assiste, dall’aumento delle forme di bullismo, alla violenza, alla conflittualità ed all’aumento dell’aggressività e soprattutto all’aumento della solitudine.
Lo scenario che si prospetta con l’avvento del 5g andrà solo a peggiorare le cose e rendere sempre più schiavo l’uomo dalle dipendenze di una stupida tecnologia che non potrà mai sostituirsi all’uomo. In tutto ciò sono 120 i comuni d’Italia che hanno aderito alla sperimentazione del 5g su google si trova la lista completa. Tuttavia bisogna sapere che i sindaci di ogni comune essendo responsabili della salute pubblica dei propri cittadini possono non autorizzare nel futuro l’installazione di antenne 5g e né l’esercizio dei relativi impianti così come hanno fatto Bruxelles e Svizzera mettendo al primo posto la tutela e la sicurezza della salute pubblica oltre che la tutela della ambiente.
È importante fare informazione – ha concluso Maria Enrica Costabile – sensibilizzare i cittadini e metterli al corrente di questa triste ma vera realtà. Ognuno di noi può e deve fare qualcosa per l’umanità, per l’ambiente ma soprattutto per i nostri figli». Una dettagliata e significativa analisi, quella offerta da Maria Enrica Costabile, che deve far riflettere e che certamente non lascerà indifferenti.

Intanto, con un esposto inviato a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia, il Codacons ha chiesto alla magistratura di aprire approfondite indagini sul 5G, anche a seguito della decisione di alcuni paesi di limitare la diffusione della nuova tecnologia. Il fenomeno dell’inquinamento elettromagnetico, sempre più diffuso nelle città italiane, desta una crescente preoccupazione per i rischi che possono derivare alla salute umana e alla salubrità dell’ambiente – spiega il Codacons – L’impossibilità, ad oggi, di valutare le emissioni delle antenne che utilizzano la tecnologia 5G, vista la mancanza di informazioni tecniche e in assenza delle garanzie necessarie circa il rispetto degli standard sulle emissioni, impone di avviare approfondite indagini a tutela della salute dei cittadini.
A riprova della assoluta mancanza di evidenze tecnico-scientifiche che garantirebbero la sicurezza della nuova tecnologia 5G, si evidenzia come il ministro dell’Ambiente della regione di Bruxelles abbia bloccato la tecnologia 5G; decisioni analoghe sono state adottate anche da alcune città degli Stati Uniti. Quindi è necessario assumere un atteggiamento responsabile, che induca all’applicazione del principio di precauzione, attraverso la fissazione a livello legislativo di norme di sicurezza e di limiti di esposizione per tutelare la salute e l’ambiente – afferma ancora il Codacons. Per tali motivi il Codacons ha chiesto a 104 Procure di tutta Italia “di predisporre tutti i controlli necessari per lo svolgimento di rigorose verifiche volte ad accertare se il sistema 5G possa rappresentare un serio rischio per la salute umana e ambientale”, aprendo indagini sul territorio per “pericolo per la sicurezza e l’incolumità pubblica, oltre alla possibilità di configurarsi di fattispecie quali violazione dell’art. 32 della Costituzione.
A.S.