Dimissioni del vicesindaco, Depurazione, metro e stampelle politiche. L’opposizione a Mario Occhiuto ed all’attuale governance di palazzo dei Bruzi stamane si è ritrovata compatta, convocando la stampa di buon’ora su skype e prima dell’inizio del Consiglio comunale, per indicare la linea politica da seguire. Si pensa alle elezioni e si considera ormai al capolinea l’esperienza del sindaco e della sua squadra. Lo dicono chiaramente Carlo Guccione, Bianca Rende, Francesca Cassano e Damiano Covelli.
Partendo proprio dalla richiesta di dimissioni verso il vicesindaco Caruso “perché carta canta”, hanno testualmente detto. Bugie su bugie, per gli oppositori. Da Piazza Bilotti fino ai documenti contabili ed a nuovi debiti fuori bilancio. Dopo un accesso agli atti, Guccione rende noto un documento dal quale si evincono le cifre degli stanziamenti degli ultimi anni.
Somme insufficienti, non solo per il 2020, ma anche per il 2018, appena 802 mila euro appostati in bilancio anziché i canonici due milioni e mezzo, e per il 2019, anno nel quale risulta un impegno di due milioni di euro. Per il 2018 ed il 2019 nessun pagamento è stato peraltro corrisposto alla Geko che ha nel frattempo ceduto parte del credito fatturato alle banche per 3.164.000 euro. Guccione e gli altri citano anche le alienazioni di alcuni immobili per svariati milioni di euro mentre nella realtà ne sono stati incassati meno di 160 mila. Cosi come sulla querelle metro. “Fino ad oggi è stato speso solo il 3 per cento delle risorse stanziate e manca ancora la validazione del progetto esecutivo”, hanno avuto modo di rimarcare.
La conferenza stampa su skype è proseguita anche sul Por 2014-2020. “Per non perdere le risorse bisogna completare tutto entro il 2023”, hanno dichiarato. “Sarebbe stato opportuno – ha poi affermato la consigliera Francesca Cassano – avviare il cantiere dalla metro prima di quello del Parco del Benessere. Mentre il capogruppo del Pd Damiano Covelli definisce «imbarazzante il silenzio della Santelli» sulla questione.
La conferenza, coordinata da Bianca Rende, ha “toccato” diversi altri spunti politici per cui sono apparse chiare ed inequivocabili le opzioni dinanzi al ruolo delle opposizioni. “Siamo sempre stati pronti a decretare la conclusione anticipata della consiliatura”, hanno rimarcato la Rende e gli altri. “La presenza in aula di alcuni membri della minoranza, utile a garantire il numero legale ha evitato in più occasioni il ritorno alle urne. Anche nella tanto discussa Seduta consiliare del 6 agosto scorso, durante la quale l’assestamento è stato approvato, andando contro al parere dei revisori contabili. Noi avevamo messo tutti in guardia sulle irregolarità riscontrate nei conti del Comune e denunciate nelle sedi opportune”, i loro pensieri.
Poi, spazio al Consiglio. Ma ormai è evidente che si ragiona, ad 11 mesi dalla scadenza naturale, alle prossime competizioni amministrative della città.