La procura generale dalla Cassazione ha chiesto il giudizio disciplinare per 10 magistrati coinvolti nella vicenda dell’hotel Champagne e in altri casi legati. Tra loro Luca Palamara, gli ex togati del Csm (si sono dimessi lo scorso anno a seguito dello scandalo) Corrado Cartoni, Paolo Criscuoli, Antonio Lepri (in servizio a Paola), Gianluigi Morlini e Luigi Spina (in servizio a Castrovillari) e altre figure di contorno. Gli altri magistrati per cui è stato chiesto il processo disciplinare sono i pm Fava e Sirignano e due magistrati segretari del Csm.
Al centro delle incolpazioni, in particolare, la riunione all’hotel Champagne, in cui si parlava di nomine ai vertici degli uffici giudiziari.
È ancora in corso il vaglio della procura generale della Cassazione sulle chat contenute agli atti dell’inchiesta di Perugia estrapolate dal telefono di Luca Palamara. A riferirlo è stato il procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi, in conferenza stampa, spiegando che “su nomi e numeri non è possibile fare anticipazioni ora e nemmeno tra qualche giorno, il lavoro deve essere completato e non ci può essere alcuna comunicazione prima che la persona eventualmente incolpata non ne abbia avuto la legittima conoscenza”.
Negli atti “ci sono conversazioni che riguardano anche alcuni consiglieri, ma dobbiamo fare un lavoro completo, valutare le diverse condotte”, ha confermato Salvi.
“Ciò che è successo è irreversibile, ciò che è emerso ha segnato un punto di non ritorno”, ha detto ancora il pg di Cassazione, “l’impatto di queste vicende è pessimo – ha proseguito Salvi – ma ora si stanno facendo passi avanti importanti al Csm e all’opinione pubblica direi di guardare con fiducia. C’è stato un grave colpo alla credibilità, e abbiamo tutti desiderio di dimostrare che vogliamo cambiare pagina”.