Sab 20 Apr 2024
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Cantine Termine Grosso: un’eccellenza calabrese da cinque secoli

di Anna Zupi

Un’azienda in provincia del crotonese che porta avanti cinque secoli di esperienza tramandata da generazione in generazione. Oggi i vini delle Cantine Grosso Termine sono un’eccellenza calabrese richiesti anche negli Stati Uniti, in Svizzera e nel nord Italia.

Quando nasce l’azienda?

La cantina nasce nel 2008, ma i vigneti molto tempo prima. Da sempre la mia famiglia ha coltivato i vigneti su Cirò, che è il mio paese di origine, e dal 1998, anno del mio matrimonio in cui stabilmente ho vissuto a Termine Grosso, ho impiantato i vigneti anche nel territorio di Roccabernarda, dove ricade la mia azienda. Tanti mi davano del pazzo, tranne mia moglie che ha condiviso con me ogni scelta.

Dove vi trovate?

L’azienda si trova a cavallo dei comuni di Roccabernarda e Cutro, nel cuore del Marchesato di Crotone.

Perché è diventato quel che è diventato?

Perché mi piace fare l’agricoltore, che è il mestiere che da cinque secoli porta avanti la mia famiglia sia paterna che materna. Perché mi piace fare il vitivinicoltore che è il mestiere tramandatomi da mio padre e prima ancora da mio nonno e dal suo di padre ed ancora prima dai miei trisavoli.

Perché mi piace il buon vino, mi piace produrlo e soprattutto mi piace parlarne e berlo con gli amici, con i curiosi, con gli amanti del buon bere e con gli appassionati di questo liquido alcolico che riesce a parlare del sudore della gente che con me lavora, della terra in cui cresce la vite, del territorio in cui nasce e delle conoscenze e degli esperimenti nati dagli studi miei e di mia moglie. Perché ho grande rispetto per l’ambiente e così da circa quindici anni ho applicato nella mia azienda il metodo di coltivazione biologica, non solo sul vigneto ma sull’intera superficie e per tutte le coltivazioni che si estendono sui cinquecento ettari e dal 2015 ho convertito in bio anche la cantina ed ho deciso di alimentare tutta l’azienda con energia alternativa attraverso l’uso di pannelli fotovoltaici. Perché penso, come il popolo Navajo, che non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli.

Cosa vuole dire in termini di difficoltà gestire un tempio del vino il vostro?

Alcune sono oggettive.

Ti dico ad esempio che l’azienda non è fornita di fibra per navigare in internet e neanche di adsl, ma solo di una piccola parabola collegata all’abitato di Cutro, che ci pone non poche difficoltà. Ti dico che dal crotonese non è possibile fare recapiti di merce nelle 24/48 h, perché la viabilità è a dir poco penosa, non abbiamo una superstrada a scorrimento veloce, con carreggiate separate per senso di marcia, abbiamo una ferrovia ad un unico binario neanche elettrificato, che non esisteva neanche nel far west, per non parlare dell’aeroporto che è diventato un campo incolto. Inoltre, a volte ho trovato molta diffidenza e pregiudizi per i prodotti e gli imprenditori calabresi, probabilmente perché nel passato non è stata adottata da alcuni una seria politica di qualità e perché della Calabria si parla spessissimo solo in termini negativi.Non c’è, nell’immaginario collettivo, un’idea positiva della nostra terra, e questo comporta un impegno doppio nel presentare i prodotti e venderli e nel farsi stimare come imprenditore.

Dove si trovano i vigneti e dove avviene la produzione?

I vigneti si trovano nel Comune di Roccabernarda (KR)

 Quali riconoscimenti avete ricevuto?

I migliori e più soddisfacenti riconoscimenti ce li danno i nostri clienti che una volta conosciuto il prodotto si fidelizzano e ne parlano molto ed in termini positivi e diventano i nostri promoter. Fin dal primo anno di invio dei campioni in degustazione siamo stati selezionati dal Merano Wine Festiva, dal concorso WOW delle Civiltà del Bere, dalla guida Vini Bio, dal Tourig Club, dalla guida Rosa Rosati Rosè, dalla guida di Veronelli, di Luca Maroni e della FIS.

Quanti tipi di vino producete?

Produciamo vini IGP Calabria. Abbiamo in totale dodici etichette: tre bianchi (JXP pecorello in purezza,  Madama Giovanna greco bianco ed ansonica, Donnanò vino bianco in anfora di terracotta e barrique di legni dolci con greco bianco, malvasia pecorello e zibibbo) due rosati (Theorema gaglioppo in purezza con raccolta anticipata e Luna Piena gaglioppo in purezza con raccolta tardiva) sei rossi (Don Fabrizio gaglioppo in purezza, Don Fabrizio Anniversario gaglioppo in purezza con passaggio in legno, Giglio Nero gaglioppo al 90% e cabernet, Frisio gaglioppo al 80% e merlot, Gocce di Frisio gaglioppo al 80% e merlot affinato in legno di rovere ed il Crete del Falco Gaglioppo al 55% più un taglio bordolese) e uno spumante extra-dry rosato il Bollicine

Qual è il vino di punta della vostra azienda?

Tra i rosati sicuramente il Luna Piena, tra i bianchi il Donnanò perché è un vino molto particolare, tra i rossi il crete del Falco.

Cos’è per te il successo personale nel mondo del vino?

Uno sprone a dare il meglio sia io che la gente che lavora, vive e condivide con me la mission aziendale.

I vostri vini riconosciuti come eccellenza Calabrese, hanno richiesta sul mercato fuori la Calabria o all’estero?

Si, lavoriamo molto con gli Stati Uniti con la Svizzera ed alcune regioni del nord Italia.