di Virgilio Minniti
Il furto in chiesa va oltre ogni cosa. E’ la sintesi di un degrado morale e civile che negli ultimi tempi è sempre più marcato. E’ il vero cancro della società a livello mondiale, più della più famosa epidemia da coronavirus. Violare un luogo sacro va al di là del semplice furto, rappresenta l’abbattimento di ogni barriera, l’azzeramento di ogni pudore e di dignità. Quella dignità umana che dovrebbe frenare l’istinto umano che, combinato con quella parte di noi che risponde al nome di ragione e intelligenza, non dovrebbe andare oltre il compimento di determinate azioni. Evidentemente tutto ciò spesso non funziona e porta l’essere umano a compiere gesti vili anche in luoghi di culto dove risiedono valori di pace, carità e serenità d’animo.
Quella che purtroppo manca ed è mancata a colui o coloro i quali si sono resi autori del furto nella Chiesa di San Nicola in Plateis di Scalea messo in atto nella notte tra domenica e lunedì scorsi. Poche centinaia di euro il contenuto della cassetta delle offerte come rilevato da Don Giacomo Benvenuto che solo quando ha trovato il portone di ingresso forzato ha iniziato a realizzare quello che avrebbe scoperto da li a poco. Un furto che oltre e più del valore economico apre una voragine sulla carenza di principi che hanno investito la società. Non si può arrivare a violare un luogo di culto per nessuna ragione al mondo. Una crisi di identità di valori e pudore nell’epoca dove tutto scorre troppo velocemente, anche per fermarsi, riflettere e ripartire. Ma forse questo tempo non lo abbiamo più …