Di Anna Zupi
Si è disputata ieri, domenica 31 Gennaio 202, la finale per gli assoluti dei Campionati Italiani di pugilato presso il Pala del Mauro ad Avellino. Una gara rimandata da più di un anno causa covid e che vede sul ring il calabrese Vincenzo Lizzi della Morello Team allenato da Ercole Morello e l’abbruzzese Luca Iovoli 81 kg della boxing team di Mister Simone di Marco.
Il pluricampione fuscaldese Vincenzo Lizzi, detto l’irlandese, 81 kg fa parte del centro sportivo dell’arma dei Carabinieri che ha sede a Napoli.
Una gara importante, sentita e attesa, del resto chi conosce Lizzi sa bene che non si risparmia né risparmia i propri avversari. Questa volta però il risultato ci sembra palesemente falsato da giudici “poco attenti”. Match condotto sempre a centro ring con attacchi e aggressioni costanti.
Iovoli ha accusato i colpi quindi faceva solo bagarre. L’incontro si conclude quattro a uno con la sconfitta del calabrese e tanta amarezza.
Il primo round decisamente più in equilibrio, seconda e terza ripresa mostrano una vittoria netta che per qualche strana ragione i giudici non hanno voluto vedere.
Non si potrà fare ricorso per decisione del supervisore dei giudici,Mister Barrovecchio, in quanto la gara è un posticipo del 2020.
Bisognerà accontentarsi del giudizio delle immagini e il verdetto di quattro giudici che probabilmente hanno visto altro.
“Se ho perso questo match li ho persi tutti! Voi giocate, a noi rovinate le carriere. GRAZIE”. Il commento a caldo del giovane Lizzi che sui social esprime la sua amarezza e la sua delusione. Continua poi con un post di ringraziamento verso le numerose persone e gli sportivi che da tutta Italia lo sostengono e come lui, sono basite per il risultato “falsato”: “Volevo ringraziare tutto il popolo della boxe per la vicinanza…. siamo tutti Vincenzo Lizzi”.
Durissima la reazione di Mister Ercole Morello: “Lizzi come Nardiello e Roy Jones: voglio la testa dei giudici, è un mio diritto! Più pericoloso del Covid, una classe arbitrale da cartoni animati. Non so se si tratta di una rapina o semplicemente dei soliti trenta denari.”
Non è questa la noble art, non è questo lo sport che ci piace. La foto in copertina testimonia come Lizzi abbia dominato sul ring e come il titolo gli sia stato rubato.
Auguriamo a Vincenzo Lizzi di poter “vincere” un eventuale ricorso e buttarsi alle spalle questo triste episodio che non fa onore a chi come lui crede nei valori sportivi.
Il vero campione è a Fuscaldo!