Ven 29 Mar 2024
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Freaks out, il film del momento e quelle immagini della Calabria…

Di Anna Teresa Gagliardi

Freaks out, presentato ieri sera nelle sale del Cinema Citrigno, è una delle pellicole meglio prodotte negli ultimi anni in Italia. Un film, il secondo a firma del giovane regista Giorgio Mainetti, dopo Lo chiamavano Jeeg Robot del 2015, di cui è difficile dire tutto, perché è davvero tante cose insieme. È visione, è slancio, puro spettacolo, realismo magico che accende il mondo piegato dalla follia nazista.

È la storia di un gruppo di saltimbanchi con poteri molto speciali, che si esibisce nel piccolo circo del vecchio ebreo Israel. Quando Israel viene catturato dai nazisti per essere deportato, inizia il viaggio avventuroso dei suoi amici che dovranno scampare al pericoloso piano di Franz, il gerarca che, vorrebbe utilizzare i loro poteri per cambiare il destino della Germania nazista e quello del suo Fürer.

Effetti speciali da fare sgranare gli occhi, tensione ed un grande messaggio: è nella bellezza della unicità la chiave per cambiare la storia. Un cast d’eccezione, tra cui il nostro Max Mazzotta, con una interpretazione straordinaria del gobbo partigiano. Provate a non sentire una stretta allo stomaco dall’emozione quando, con accento marcatamente cosentino, che stride con il diffuso romanaccio degli altri protagonisti e la durezza della lingua tedesca, inizia ad intonare “Bella ciao”.

E poi la Sila. Tanti bei paesaggi certo, molte immagini di una Roma romantica, nonostante la guerra, ma la Sila….! Il trenino a vapore che attraversa i nostri boschi, le immagini di una Calabria dalla bellezza magnetica e suggestiva, che sa essere accogliente e diventare palcoscenico: una Sila spettacolare! Mainetti ha messo insieme questo e tanto altro (effetti scenici mirabolanti, costumi e musiche sapientemente assemblati).

Il risultato è uno spettacolo che appaga, ti offre il lieto fine condiviso, ma che arriva anche attraverso un percorso personale, intimo, di superamento dei propri limiti e di riscatto.
Una pellicola in cui il conflitto, non solo quello che fa da sfondo ad un Paese terrorizzato dalla furia hitleriana, ma soprattutto quello interiore di ogni personaggio, rappresenta il vero motore del cambiamento.

Rassicura la vittoria del bene sul male che è quella che ci aspettiamo ogni volta che in gioco c’è la non omologazione, la diversità, la bellezza della unicità, la straordinarietà dei colori e delle capacità. Una riconciliazione col mondo, almeno in Freaks Out.