Ven 29 Mar 2024
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Anche in Calabria le case confiscate ai clan ospiteranno i profughi ucraini

Una volta erano le case dei boss, ora ci vivranno madri ucraine assieme ai loro bambini fuggiti dalla guerra.

Anche in Calabria, come nel resto del Paese, i beni confiscati alla criminalità organizzata saranno destinati ai fini dell’accoglienza dei profughi provenienti dall’Ucraina. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione di prefetture e comuni, in via temporanea e straordinaria, le strutture non ancora destinate e nella diretta gestione della Agenzia per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e quelle già trasferite agli enti locali e non ancora utilizzate.

Nell’ambito di questo progetto, tra poche ore sarà destinato temporaneamente all’accoglienza dei profughi ucraini un immobile di Isola Capo Rizzuto confiscato nel 2017 a prestanomi del boss Nicola Arena. L’Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata consegnerà uno stabile a due piani in via dei Cefali, che si compone di cinque appartamenti arredati e in discrete condizioni, alla Prefettura di Crotone, che potrà quindi destinarlo ad alloggi per donne e bambini in fuga dal massacro.

Sarà consegnato con le stesse finalità anche un immobile nella località Praialonga confiscato a Claudio Celano.