Gio 18 Apr 2024
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Il ponte che sfidò Annibale e il diavolo: la storia del ponte S. Angelo in Calabria

Non è necessaria una lunga (e costosa) vacanza per farsi un’idea di quanto può essere incredibile questa Terra. E’ sufficiente, infatti, una gita in Calabria per scoprire alcune chicche inaspettate per avere un assaggio di quanto possa essere potente la natura nella nostra regione.

Sono tantissimi i luoghi da visitare, anche se qualcuno meriterebbe interesse un po’ più degli altri. La provincia di Cosenza, ad esempio, è sicuramente una delle zone migliori dove fare tappa per alcune delle attrazioni per cui la Calabria è famosa.

Non tutti sanno che, si trova nella nostra regione, a Scigliano, in provincia di Cosenza, uno dei ponti più antichi d’Italia. Si tratta del ponte S. Angelo o di Annibale costruito dai Romani, nel II secolo a.C. .

ponte scigliano cs

Diverse prove archeologiche dimostrano che il ponte, oggi monumento storico nazionale, fu costruito nel periodo che va dal 131 al 121 a.c., facente parte della Via Popilia, edificata per volontà del console Publio Popilio Lenate,  come testimonia il cosiddetto Cippo di Polla. La strada e il ponte collegavano l’attuale Reggio di Calabria a Capua.

Il ponte venne distrutto dagli stessi romani all’epoca della sconfitta di Annibale per arrestare la sua fuga verso le sue navi in mare, ma fu invece ricostruito con lo stesso materiale edilizio e con lo stesso modello architettonico dei genieri del generale cartaginese per il transito della sua armata.

Il ponte è di piperno, ovvero di peperino, una roccia eruttiva effusiva, e se ne ignora l’autore, ma sarebbe strano il contrario perchè in genere i ponti romani li costruivano i legionari, su disegno di un generale o di un “ingenius” o geniere addetto.

Accanto al ponte, alle sue estremità, sopravvivono i resti di due garitte, atte a riparare le truppe a protezione del ponte, resti purtroppo mai ripristinati. Vicino al ponte, invece, sulle fondamenta di caseggiati romani giace il rudere di una vecchia casa colonica, in parte sede della chiesetta di S. Angelo.

Secondo un’altra leggenda, il ponte, denominato anche  ponte S. Angelo, per la presenza di una chiesa dedicata a questo Santo, si narra che questi abbia sconfitto il diavolo proprio sul ponte e quest’ultimo per rabbia tirando un calcio alla spalla destra del ponte provocò una lesione. Tale lesione non è oggi visibile, poiché risanata durante il restauro avvenuto nel 1961.

Attualmente il ponte è uno tra monumenti recensiti e sotto protezione dell’ Unesco ma, inspiegabilmente, pur essendo tra i ponti più antichi d’Italia, è abbandonato a se stesso ed è fuori da ogni circuito turistico sia regionale che nazionale.

Eppure, in Italia, è uno dei monumenti top.