Gio 25 Apr 2024
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Il Castello in Calabria dove sembra di essere in pieno Medioevo

Nonostante sia ormai andato quasi tutto distrutto, visitare il Castello dell’Amendolea, detto anche Ruffo di Amendolea, è come fare un tuffo nel passato, sembrerà quasi di essere stati catapultati con una macchina del tempo in pieno Medioevo. Il maniero è uno dei più grandi simboli greci della provincia di Reggio Calabria. Vittima di numerose incursioni saracene, profondi rifacimenti a oggi il castello appare come rudere, ma forse è proprio questo aspetto che lo rende unico.

Ubicato nella frazione del Comune di Condofuri, a circa 400 metri slm, attualmente il Castello è formato da due parti riconoscibili. Una è l’ingresso di forma parallelepipeda, separato grazie a un muro di cinta dalla zona residenziale. E la seconda è la sala rettangolare (Palacium Castri) di quest’ultima, con pareti molto alte e finestre ad arco e piccole torri di cui una, isolata, fungeva da mastio.

Il Castello ospita al suo interno anche una torre cappella, costruita in età normanna. Al secondo livello della torre, vi è una piccola chiesa a pianta absidale con ingresso orientato verso sud, come da tradizione bizantina. Il castello fu rimaneggiato più volte, fino al terremoto del 1783 che ne determinò importanti cedimenti.

L’apertura del panorama verso il Mar Ionio, rende l’area del Castello dell’Amendolea unica nel suo genere. Se le fortezze contro le incursioni turche e saracene sono diffusissime in Calabria, il Castello di Amendolea rappresenta quella che è rimasta più a lungo in voga. Infatti il vecchio borgo di Amendolea, che si trova nella parte sud-ovest dell’altura dove sorge il Castello, è stato abitato fino all’alluvione del 1953.