Dom 2 Apr 2023
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Reddito di cittadinanza, Sposato (Cgil): “Centomila calabresi non lo percepiranno più”. Ecco da quando

“A luglio, per i diversi provvedimenti del governo nazionale, molte famiglie e molti disoccupati, circa centomila persone, in Calabria, non percepiranno più il reddito di cittadinanza. Per il Sud è un provvedimento che sarà molto traumatico”.

Lo dice il segretario generale della Cgil CalabriaAngelo Sposato, conversando con l’AGI all’indomani della sua riconferma alla guida della confederazione calabrese avvenuta nel congresso di ieri a Reggio Calabria.

L’emergenza criminalità

Tante le emergenze affrontate dal leader della Cgil calabrese, a partire dall’emergenza criminalità (“la legalità – dice – è la prima infrastruttura sociale”) a quella legata alle politiche del lavoro che rischia di aggravarsi per l’eliminazione del reddito di cittadinanza.

“Smettere di sostenere il disagio – evidenzia Sposato – significa abbandonare migliaia di persone alla mercè dello sfruttamento, del lavoro nero, di attività illecite, della criminalità organizzata. Tutti abbiamo concordato che il reddito di cittadinanza andava modificato e perfezionato contro gli abusi e orientato verso l’inserimento per le persone occupabili.

Ma rimane comunque – dice – una misura assistenziale estrema, l’ultimo reddito minimo contro la povertà. Per questo riteniamo indispensabile e non più indifferibile l’introduzione del salario minimo legato ai contratti collettivi di lavoro nazionali”.

Sfruttamento del lavoro

“Il tema dello sfruttamento del lavoro è il nodo principale, per questo – rimarca il segretario della Cgil Calabria – occorre che questa battaglia di civiltà e legalità contro le forme di sfruttamento del lavoro, del caporalato, del lavoro nero, debba essere terreno di lotta comune. Per questo occorre un patto per la legalità e il lavoro di qualità che coinvolga le parti sociali, le amministrazioni regionali e territoriali, le Prefetture e le Procure antimafia.

Più in generale – afferma Sposato – serve per la Calabria un piano straordinario per il lavoro, che deve essere sostenuto da interventi pubblici e privati”.