Da ieri è la notizia del giorno. La terribile sciagura avvenuta nelle acque al largo di Crotone restituisce l’amarezza di fenomeno inarrestabile.
Gli stessi fatti di cronaca sono andati esattamente come un’analisi intelligente, non sensazionalistica e tribale, aveva fatto prevedere. Ancora una volta, la sventurata circostanza ci dimostra come si sbagliano coloro i quali etichettano la Calabria come terra di ‘ndrangheta abitata da malfattori senza scrupoli.
A fronte di analisi «situazionali» e azioni conseguenti, possiamo affermare con assoluta certezza che i calabresi hanno buon cuore. La sciagura del naufragio davanti alle coste di Cutro ha dimostrato, ancora una volta, come nella nostra regione ci sia tantissima gente civile, accogliente e buona. Perché l’obiettivo è stato, questa volta, quello di salvare, accogliere, nel senso letterale del termine.
Al di fuori delle tanto contestate regole, su cui ricordiamo è basata ogni civile convivenza, si fonda proprio l’operato dei nostri corregionali. A dirlo non sono voci di popolo, ma i fatti.
Non abbiamo nulla da imparare, non dobbiamo far altro che essere ciò che siamo sin dal momento della nostra nascita. Nessuno mai potrà contestare il nostro dna solidale.