di Pierfrancesco Greco
Certamente, ha i caratteri della particolarità la mostra fotografica promossa e allestita, presso la Casa della Cultura di Cerisano, dalle alunne e dagli alunni della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo. “Cerisano e la sua gente: la Pasqua vissuta attraverso i riti e la tradizione”: questo il tema che accompagna i visitatori durante la visita della rassegna, che resterà aperta fino a oggi pomeriggio e alla cui realizzazione la comunità cerisanese ha contribuito con grande trasporto, mettendo a disposizione delle bambine e dei bambini dell’Istituto scolastico un gran numero di fotografie e materiale vario.
Immagini, costumi, composizioni e addobbi pasquali, preparazioni gastronomiche tipiche del periodo e del territorio: tutti elementi che vanno a costituire una sorta di percorso temporale ed emozionale nell’articolata dimensione che, nella cittadina delle Serre, connota le celebrazioni e ogni aspetto della quotidianità durante giorni, liturgicamente ed interiormente “forti”, che precedono la Pasqua … Sì, è qualcosa di veramente particolare …
Di particolare sensibilità …
Di particolare partecipazione …
Di particolare realizzazione …
Di particolare Unicità …
L’Unicità della Tradizione che adorna i riti della Settimana Santa a Cerisano …
L’Unicità delle bambine e dei bambini della Scuola Primaria, i quali, insieme con le insegnanti e gli insegnanti, hanno composto un vivido mosaico di fotogrammi, di didascalie, di curiosità, di ricette attinte dalla somma arte culinaria locale, di attimi, di sospiri …
I sospiri di volti e nomi conosciuti, familiari, i quali, negli anni, hanno contribuito a scrivere le emozioni e le sfumature di questa Tradizione, che nella sensibilità, nella partecipazione, nella realizzazione, nell’Unicità si rinnova continuamente, anno dopo anno … E, mentre si cammina nella Sala della Casa della Cultura, i sensi sembrano percepire il fruscio dei ramoscelli di ulivo durante la benedizione nella Domenica delle Palme, in Piazza Zupi, la solennità della Lavanda dei Piedi e la luce dell’Altare della Reposizione, con le sue caratteristiche piantine germogliate – quest’anno donate alla Parrocchia dai giovanissimi curatori della mostra – , nel Giovedì Santo della Chiesa Madre di San Lorenzo Martire, la partecipazione che caratterizza da sempre le funzioni e le Processioni del Venerdì Santo organizzate dalle Confraternite del Rosario e, come quest’anno, del Carmine, il silenzio del Sabato Santo nella Chiesa di San Domenico; e, poi, si ha l’impressione di udire il suono degli strumenti della Banda che accompagna i summenzionati cortei liturgici per le vie del centro storico e di ascoltare le struggenti note dell’Agonia di Nostro Signore Gesù Cristo, il capolavoro del Maestro e compositore cerisanese Mario Greco, che, ogni quattro anni, in concorso con i testi di Pietro Metastasio, rielaborati dal Maestro Fulvio Vercillo, rapisce la meraviglia di chi, la sera del Venerdì Santo, si ferma a meditare nella Chiesa del Carmine; e che dire degli abiti legati ai riti? La dolce innocenza che esprimono le vesti degli Angioletti e dell’Arcangelo, la riflessione sulla Passione a cui induce il nero dell’Addolorata e delle pie donne, il colore e la speranza che traspare dai mantelli della Maddalena e di San Giovanni, l’indescrivibile magnetismo delle armature romane realizzate oltre trent’anni fa, per la Confraternita del Carmine, dal Maestro Raffaele De Bartolo e l’intima commozione suscitata dalle Statue della Vergine e del Cristo morto sono aspetti che la mostra mette splendidamente in evidenza, proponendo, inoltre, un’esplicativa comparazione con analoghe manifestazioni di fede che hanno come proscenio altri luoghi della Calabria e del mondo.
E, in tutto questo, è palpabile l’impressione di assaporare le prelibatezze, salate e dolci – anch’esse ritratte nelle foto, con tanto di ricettario annesso, vergato dalle bambine -, che donano, ai giorni che stiamo vivendo, un gusto speciale …
Sì, è una mostra veramente particolare .. Particolarmente bella e significativa, da riproporre, da arricchire, da vivere ancora, certamente …