Con l’arrivo di giugno, i volontari del WWF iniziano il monitoraggio dei nidi di tartaruga marina Caretta caretta sulle spiagge calabresi. Il progetto TartAmar 2023, in collaborazione con l’Università della Calabria, ha lo scopo di salvaguardare le uova fino alla loro schiusa.
La Calabria e la Sicilia sono le regioni italiane con il maggior numero di nidi di questa specie, ma le coste sono minacciate dall’urbanizzazione, dalla pulizia meccanica dei lidi e dall’inquinamento luminoso. Questi fattori possono danneggiare le uova o disorientare i piccoli al momento della schiusa.
Per questo motivo, la Regione Calabria ha inviato una lettera a tutti i comuni costieri e all’Ente Parchi Marini, ricordando le norme e i divieti che tutelano la Caretta caretta e le sanzioni previste in caso di violazione. Il WWF Calabria accoglie con favore l’iniziativa e spera che ci sia una forte adesione da parte degli amministratori e dei gestori turistici, per garantire un futuro alle tartarughe e alle nostre spiagge.
La lettera della Regione
Un appello che si ricollega a quanto recentemente disposto dalla Regione Calabria con una missiva a firma del dirigente del Settore 3 “Parchi e aree naturali protette” del dipartimento Territorio e tutela dell’ambiente, Giovanni Aramini indirizzata a tutti i comuni costieri e all’Ente parchi marini: «La lettera del 30 maggio scorso – evidenzia il Wwf- ricorda a tutte amministrazioni interessate le norme che tutelano la Caretta caretta, nonché i vincoli e i divieti previsti da precedenti delibere Regionali, tra cui il divieto di utilizzare mezzi meccanici per la pulizia dei lidi, l’uso di mezzi fuoristrada, o addirittura sbancamenti delle dune». Le sanzioni amministrative previste a seconda dei casi vanno da 250 a 1500 euro, che salgono fino a 9000 euro per interventi effettuati senza la previa valutazione di incidenza.