Mer 6 Dic 2023
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Crocifisso obbligatorio in tutti i luoghi pubblici: la proposta di legge della Lega

La Lega ha depositato alla Camera una proposta di legge che prevede l’obbligo di esporre il crocifisso in tutte le scuole, gli uffici pubblici, le carceri, gli ospedali e i luoghi di trasporto e di rappresentanza italiana.

I leghisti sostengono che il crocifisso è il simbolo della storia e della tradizione cristiana del Paese e che la sua rimozione sarebbe inaccettabile. Chi si rifiuta di esporlo o lo vilipende rischia una multa da 500 a 1000 euro.

La proposta di legge, intitolata “Disposizioni concernenti l’esposizione del Crocifisso nelle scuole e negli uffici delle pubbliche amministrazioni”, è stata presentata dalla deputata Simona Bordonali e dal collega Igor Iezzi, già autori di iniziative simili nelle passate legislature.

Essi affermano che il crocifisso è il “permanente richiamo del Paese al proprio patrimonio storico-culturale che affonda le sue radici nella civiltà e nella tradizione cristiana” (art.2) e che la sua cancellazione “significa svuotare di significato i princìpi su cui si fonda la nostra società” (art.1).

L’articolo 3 della proposta di legge elenca i luoghi dove il crocifisso deve essere esposto “in luogo elevato e ben visibile”: le aule delle scuole e delle università, gli uffici delle pubbliche amministrazioni e degli enti locali, le aule dei consigli regionali, provinciali, comunali e delle comunità montane, i seggi elettorali, le carceri, gli uffici giudiziari, gli ospedali, le stazioni, i porti, gli aeroporti, le sedi diplomatiche e consolari italiane e gli uffici pubblici italiani all’estero.

L’articolo 4 prevede delle sanzioni per chi viola l’obbligo: chi rimuove o vilipende il crocifisso dal pubblico ufficio o chi si rifiuta di esporlo deve pagare una multa da 500 a 1000 euro.

La proposta di legge nasce in risposta alle “polemiche relative alla presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche” (art.1) che si sono verificate negli ultimi anni, anche in seguito a sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo che hanno riconosciuto il diritto dei genitori a non sottoporre i propri figli a un simbolo religioso imposto dallo Stato.