L’autunno è una stagione che porta con sé molti cambiamenti: i colori della natura si trasformano, le temperature si abbassano, le giornate si accorciano.
Ma quando inizia esattamente l’autunno? E perché questo evento è così significativo dal punto di vista astronomico e culturale? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Cos’è l’equinozio d’autunno e quando cade
L’equinozio d’autunno è il momento in cui il Sole attraversa l’equatore celeste, la linea immaginaria che divide il cielo in due emisferi: quello boreale, corrispondente all’emisfero settentrionale della Terra, e quello australe, corrispondente all’emisfero meridionale. Questo significa che il Sole si trova allo zenit, cioè al punto più alto del cielo, rispetto all’equatore terrestre.
In questo giorno, la durata del giorno e della notte è approssimativamente uguale ovunque sul pianeta, da cui il termine equinozio, che deriva dal latino aequus (uguale) e nox (notte). In realtà, le ore di luce sono leggermente superiori a quelle di buio, a causa della rifrazione atmosferica e della dimensione apparente del Sole.
L’equinozio d’autunno segna l’inizio dell’autunno astronomico nell’emisfero boreale e della primavera astronomica nell’emisfero australe. Questo avviene perché la Terra ruota intorno al Sole con un’inclinazione di circa 23 gradi rispetto al piano dell’eclittica, la traiettoria descritta dal nostro pianeta nel suo moto orbitale. Questa inclinazione fa sì che i raggi solari colpiscano la superficie terrestre con angoli diversi durante l’anno, determinando le stagioni.
L’equinozio d’autunno cade generalmente tra il 21 e il 24 settembre, ma la data esatta varia di anno in anno a causa della differenza tra il calendario gregoriano, basato sui giorni solari medi, e il calendario siderale, basato sul periodo che la Terra impiega per compiere una rivoluzione completa intorno al Sole. Questo scarto temporale viene corretto ogni quattro anni con l’introduzione degli anni bisestili.
Nel 2023, l’equinozio d’autunno si verificherà il 23 settembre alle 6:49 UTC (8:49 ora italiana).
Perché l’equinozio d’autunno è importante
L’equinozio d’autunno non è solo un fenomeno astronomico, ma anche un evento culturale e simbolico. Fin dall’antichità, infatti, molte civiltà hanno celebrato questo giorno con riti e festività legati al ciclo della natura e alla transizione tra le stagioni.
Per i popoli agricoli, l’equinozio d’autunno era l’occasione per ringraziare gli dei per il raccolto e per prepararsi all’inverno. Nella tradizione celtica, ad esempio, si festeggiava il Mabon, il secondo dei tre raccolti annuali. Si credeva che in questo giorno si aprisse un portale tra il mondo dei vivi e quello dei morti, favorendo la comunicazione con gli spiriti degli antenati.
Anche nella cultura romana si celebrava l’equinozio d’autunno con le Cerimonie Eleusinee in onore di Demetra e Persefone, le dee della fertilità e del mondo sotterraneo. Si trattava di misteri iniziatici riservati ai soli adepti, che promettevano la salvezza nell’aldilà.
Nell’Estremo Oriente, invece, l’equinozio d’autunno coincide con la Festa della Luna o del Medio Autunno, una delle più importanti del calendario lunare. Si tratta di una celebrazione della famiglia, dell’amicizia e della prosperità, in cui si ammira la luna piena e si mangiano i dolci tipici chiamati mooncake.
Oggi, l’equinozio d’autunno è ancora un’occasione per riflettere sul significato della vita e sul rapporto con la natura. Per molti, infatti, questo giorno rappresenta il momento dell’equilibrio tra le forze opposte e complementari dell’esistenza: la luce e il buio, il calore e il freddo, la vita e la morte. Un invito a vivere in armonia con se stessi e con il mondo che ci circonda.