Mer 29 Nov 2023
spot_img
HomeSportCalcioCatanzaro - Cosenza, tante restrizioni e...

Catanzaro – Cosenza, tante restrizioni e poche tutele

Dalla trasferta più agevole a quella più complicata da organizzare. Questo è quello che i tifosi cosentini pensano ormai da ieri, in vista del derby Catanzaro – Cosenza, quando arrivata l’ufficialità dell’obbligo, non solo della fidelity card (altro nome per chiamare la sempre più controversa tessera del tifoso), ma anche dell’impossibilità di poter acquistare il biglietto online. E così dalle 13:00 di ieri i primi tifosi hanno cominciato ad assieparsi davanti i punti vendita del Comune di Cosenza (e non solo) per poter entrare in possesso del tagliando di Catanzaro – Cosenza con file smaltite solo nel tardo pomeriggio.

Una vera e propria corsa al ticket anche per la limitazione imposta a 750 presenze (già esauriti i tagliandi, n.d.r.) in un settore ospiti di almeno 2000 persone. Tante, troppe restrizioni che vanno a sottolineare anche una poca volontà (più che incapacità) delle istituzioni – dai Sindaci delle città ai Presidenti delle due società (Catanzaro e Cosenza) passando per i rappresentanti dello Stato – di assumersi delle responsabilità. Inoltre, da comunicato non è emerso ma dovrebbe (sempre meglio usare il condizionale) essere obbligatorio raggiungere il “Ceravolo” con mezzi organizzati (pullman).

Ed ecco fatto che il “Derby di Calabria” – lontano dai riflettori della Serie B da più di trent’anni – potrebbe non essere il solito spettacolo che avrebbe fatto anche da cartina tornasole per la Calabria, ma più probabilmente passerà come una partita qualunque; o forse no?

Era certo che le troppe limitazioni avrebbero gridato “vendetta” ed inasprito ancor di più la situazione. Certo per tutti tranne per “qualcuno” che ora potrebbe trovarsi di fronte un grattacapo molto più grande dello scortare una tifoseria verso lo stadio. Il comunicato di questa mattina degli “Ultrà Cosenza 1978 Curva Sud” recita testualmente “Riprendiamoci il derby… Esortiamo dunque chiunque voglia raggiungere Catanzaro a farlo anche senza biglietto, il derby è nostro, il derby è della gente”. Una chiara presa di posizione ed una provocazione che potrebbe non trovare seguito e rimanere tale, ma se al contrario a questa provocazione si decidesse di dare seguito? Cosa accadrebbe?

Leggendo queste righe scritte fin ora si potrebbe pensare: ma davvero non conosci la pericolosità della trasferta? Sai cos’è Catanzaro – Cosenza (o viceversa)? Certo, ma la questione qua va oltre. Sembra si sia voluto vietare (pur non vietandola) la trasferta o comunque fare il possibile per disvogliare le persone a raggiungere lo stadio (riuscendoci anche) non assumendosi responsabilità. Una trasferta di questo calibro poteva essere gestita in tanti modi (anche con il divieto visto le decisioni prese), ma hanno optato per quella più “democristiana” possibile: vi lasciamo andare ma i rischi li prendete tutti voi alle nostre condizioni. E, così, nel “Campionato degli Italiani” ancora una volta la figura del tifoso – che dovrebbe essere la più tutelata in quanto quella che non fa mai mancare il suo apporto (anche economico) – è stata messa in secondo piano dalle autorità competenti (tutti compresi).