Sono 19 gli indagati nell’inchiesta Lande Desolate. Tanti i nomi “importanti”. Oltre al governatore Mario Oliverio. con l’accusa di corruzione figurano anche la parlamentare Enza Bruno Bossio e l’ex consigliere regionale Nicola Adamo ed ancora e con la stessa accusa Giorgio Ottavio Barbieri, 42 anni e Francesco Tucci, 63 anni, di Castrolibero, poi Vincenzo De Caro, 66 anni, di Cosenza; Gianluca Guarnaccia, 43 anni, di Montalto Uffugo; Carmine Guido, 58 anni, di Rende; Marco Trozzo, 46 anni, di Cosenza;; Luigi Giuseppe Zinno, 64 anni, di Cosenza; Marco Oliverio, 44 anni, residente in Casali del Manco; Carlo Cittadini, 43 anni, di Roma; Ettore Della Fazia, 58 anni, di Roma; Gianbattista Falvo, 62 anni, di Mendicino; Rosaria Guzzo, 63 anni, di Castrolibero; Pasquale Latella, 54 anni, di Scalea; Damiano Francesco Mele, 52 anni, di Celico; Paola Rizzo, 49 anni, di Rende e Arturo Veltri 37 anni di Cosenza.
L’avviso di conclusioni delle indagini, notificato quest’oggi, è stato firmato dal procuratore Nicola Gratteri, dagli aggiunti Vincenzo Luberto e Vincenzo Capomolla e dal sostituto Veronica Calcagno. Un provvedimento di 40 pagine nelle quali vengono contestati agli indagati molteplici aspetti di un ipotetico “accordo illecito” tra il direttore dei lavori di Piazza Bilotti Francesco Tucci, Adamo e Bossio finalizzato anche a ritardarne i lavori per sfavorire il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. In cambio, la ditta di Barbieri avrebbe ottenuto un finanziamento extra di oltre quattro milioni di euro per completare i lavori delle piste da sci di Lorica. Un obiettivo, meramente politico dunque, soprattutto per ostacolare i lavori già in itinere sulla piazza di Cosenza. Agli indagati vengono contestati i reati di falso, abuso d’ufficio, corruzione e frode in pubbliche forniture. Nei confronti di Barbieri viene ipotizzata anche un’aggravante per avere agevolato la cosca di ‘ndrangheta Muto di Cetraro. Secondo l’accusa infatti parte degli utili del gruppo imprenditoriale Barbieri sarebbero finiti nelle mani della cosca.