Mar 16 Apr 2024
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Sanità: personale a rischio licenziamento, interviene Italia in Comune

Italia in comune Calabria, attraverso il Coordinatore Regionale Serafino Tangari, esprime preoccupazione, attraverso una nota stampa, in merito alla situazione sanitaria al collasso.

Non sono trascorsi molti giorni dal comunicato in cui abbiamo esternato tutte le nostre preoccupazioni sullo stato di salute della sanità calabrese. E’ sotto gli occhi di tutti lo stato di emergenza ma va aggiunto, però, che non siamo all’atto finale bensì nel pieno corso di un processo destinato sfociare nella totale inadempienza verso il diritto alla salute.

Il sistema sanitario è ovviamente minato da un commissariamento decennale che nei fatti non ha prodotto quanto sperato nella mente di chi ha pensato a questo strumento come elemento risolutore.

I calabresi continuano a “guardare” fuori dai confini regionali alla strenua ricerca di un luogo adatto e funzionale alle cure di cui necessitano, il sistema sanitario regionale è chiamato anche contribuire economicamente (oltre al danno la beffa), per chi resta (sia esso un paziente sia esso un operatore) l’unica soluzione possibile è fare di necessità virtù.

Non è questo, ovviamente, il modello che vogliamo e non è questo il modo in cui si soddisfa un diritto primario.

Il Decreto Calabria tanto osannato comunque non ha generato alcun risultato degno di nota in senso positivo, anzi ne ha solo aggravato la situazione e come da più parti abbiamo letto a partire dalle dichiarazioni del Governatore Oliverio (condividiamo e sosteniamo tanto la richiesta di un incontro con il Ministro della Salute, quanto la necessità di una convocazione in seduta straordinaria del Consiglio Regionale), esiste il rischio concreto che entro la fine dell’anno un esercito di mille persone (tra medici, infermieri e OSS) non presterà più servizio con un duplice impoverimento per la nostra regione, perché oltre al danno sul settore sanitario dovremo aggiungere il danno a livello sociale. In queste settimane abbiamo assistito già ad alcune situazioni riconducibili a quanto espresso precedentemente, dimostrazione che le preoccupazioni non sono slogan e propaganda come quella che ha accompagnato l’intervento dell’ex Ministro Grillo.