Lun 29 Mag 2023
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I “Lumpen”, tra palco e ideali 25 anni di musica e amicizia

di Anna Zupi

Venticinque anni di musica, qualcuno in più di amicizia e condivisione. Il gruppo Oi che è entrato a gamba tesa nello scenario cosentino con uno stile skin e una musica “arrabbiata”.  Cuore, cervello e cultura dietro corazze tatuate, teste rasate e anfibi. Ragazzi alla mano, quelli che incontri al pub ed è subito un buon motivo per far musica e bere una birra.
I Lumpen ripercorrono la loro carriera attraverso una chiacchierata con Francesco De Cicco.  

 

La parola Lumpen significa proletario. Come mai questo nome?
Il nome della band deriva da “Lumpen Proletariat” che letteralmente significa “sottoproletariato”. Indica con forza la nostra natura e fu una “trovata” di Alessandro Iantorno il nostro ex bassista.

Come si è creato il gruppo e la formazione è sempre rimasta la stessa?
Il gruppo nasce nella piccola ed angusta sala prove del Gramna nel 1999. La prima formazione era formata da Alessandro Aloe alla voce, Alessandro Iantorno alias arancino al basso, Silverio Tucci alla chitarra e Valerio Tenuta alla batteria. Nel 2001 ci fu la vera svolta con l’arrivo mio (Francesco De Cicco) alla voce e di Mattia Tucci (gemello di Silverio) al basso. 

Le vostre prime prove alla Dracma di Piero Vena,  i concerti fuori il dopolavoro ferroviario e il vostro stile skin hanno segnato una generazione. Ci raccontate qualcosa di quegli anni?
La Dracma e di conseguenza Piero e Monica, per noi sono state due persone importantissime. È lì che abbiamo mosso i primi passi ed è lì che registrammo il nostro primo disco. “In ogni caso nessun rimorso” è un lavoro che ci ha dato tantissime soddisfazioni e ci ha consentito di calcare numerosi palchi in Italia ed in Europa. 
Essere skinhead in una città come Cosenza non è stato semplice. Lo abbiamo fatto sempre a testa alta, a modo nostro e portando in giro la nostra cosentinità ed il nostro essere antifascisti.

Iniziano le tournée in Germania, dove vi affermate.  quanti concerti? Quante date? Quante emozioni?

Grazie alla collaborazione con la nostra casa discografica (kob records) riusciamo in pochissimo tempo dall’uscita del nostro album a varcare i confini nazionali. Oltre a numerosi concerti in Germania, ricordiamo delle date indimenticabili come Praga, Ginevra, Nancy, Norimberga, dividendo il palco con le più grandi punk band mondiali.

Gli anni passano e i Lumpen crescono, anche Silverio, diventato famoso, decide di tornare in Italia lasciare la musica per diventare un imprenditore. Quanto vi è pesato dover scegliere se restare in Calabria o trasferirvi ?

Gli anni passano, i Lumpen crescono e perdono dei pezzi per strada. Silverio torna e decidiamo che la vita deve prendere una svolta diversa. Nascono amori, figli e per un periodo della nostra vita la musica ha avuto uno stop. Ma non è mai stato uno stop definitivo, anche se a volte io ( Francesco) ho pensato di mollare. Siamo stati bravi a tenere in vita un “modus vivendi” più che una band e dopo 25 anni siamo ancora qui a parlarne. 

 Cambia ancora la formazione dei Lumpen, ma continua la voglia di far musica, di suonare la loro rabbia, di arrivare al pubblico. Sempre freschi come venticinque anni fa Silverio Tucci chitarra, Mattia Tucci basso, Francesco De Ciccoe voce e la new entry Mario Lo Polito alla batteria.

 La vostra musica, nonostante il vostro stop, ha continuato a vivere e appassionare molti giovanissimi; prova ne sia la vostra presenza all’interno del campo Gigi Marulla fortemente voluta (votati sul web da un pubblico misto).

L’idea di “sembra impossibile” negli altoparlanti dello stadio nasce da un’idea di Ilenia Caputo. All’inizio io ero abbastanza incredulo sulla riuscita. So bene che il nostro “sound” non è per tutte le orecchie e sembrava una forzatura. Fu invece una scelta collettiva. Addirittura Mister Braglia lo usava per caricare la squadra durante gli allenamenti e devo dire che poi portò bene e vincemmo il campionato con quella emozionante cavalcata conclusa con la vittoria sul Siena ai playoff. 

Oggi si vocifera che c’è in progetto un nuovo album. Cosa ha di diverso rispetto alle vostre canzoni precedenti? Quanto siete cresciuti?
Tutto vero Anna. Stiamo lavorando su un nuovo disco che spero possa esser pronto per dicembre. Quanto siamo cresciuti? Credo che non cresceremo mai. Non voglio scoprire tutte le carte, posso solo dirti che sarà completamente in inglese.

La pandemia ha stroncato gli artisti e purtroppo lo Stato non ha dato grandi aiuti. Quanto ha rallentato o inciso ciò sul vostro nuovo progetto?
Sinceramente il lockdown non ha bloccato i Lumpen. Anzi ci ha aiutato a raggruppare idee, lavorare sui nuovi brani. Infatti siamo ripartiti alla grande e presto saremo nuovamente sui palchi ad urlare la nostra rabbia.