di Anna Zupi
Figlio d’arte e musicista sin da piccolo, Stanislao Costabile, cresciuto a Cerisano (Cosenza), segue le orme del fratello maggiore Vladimir. Una carriera di gavetta e palchi sperimentando formazioni e generi musicali. Sarà il concerto di Madaski ad incidere sulla carriera del giovane artista e a fargli spiccare il volo. Oggi Dj Spike collabora con gli artisti più famosi del settore musicale.
COME NASCE IL PROGETTO WANZA WEEK E DA CHI ERA COMPOSTO?
Devo fare un attimo mente locale e ricordarmi bene i passaggi. Se la memoria non m’inganna per suonare al concerto di Natale del mio Liceo, il Gioacchino da Fiore, bisognava essere un gruppo strutturato e così io e un gruppo di compagni classe e scuole diverse ci inventammo questo nome che non è altro che la pronuncia della frase once a week: una volta a settimana, proprio perché provavamo ogni sabato. La prima formazione era composta da me alla batteria, Daniele Garritano al basso, Andrea Anania alla chitarra solista e Lorenzo Oliva chitarra e voce. Quel concerto fu la base di lancio del nostro progetto Ska Punk. Andrea musicalmente era molto distante da noi e lo sostituimmo ben presto con Francesco Cocchiero. Il suo suono era perfetto e l’intesa lo era ancora di più.
DA SUBITO VI SIETE ESIBITI IN CENTRI SOCIALI E TEATRI, ANCHE IN DATE IMPORTANTI
Dopo molte esibizioni nei licei, ci capitò di aprire il concerto dei Giobia (band di Milano) che suonava all’Università in una serata organizzata dal Filorosso. In seguito aprimmo il concerto dei Taranta Terapy all’Anfiteatro di Castrolibero e organizzammo un concerto insieme ai “Sordi Spicci” al Bosque. Partecipammo anche ai vari Festival organizzati a Cosenza, per esempio la Festa della Musica e la Festa dell’Europa.
COME NASCEVANO I BRANI? DI CHI ERANO?
Le idee di base nascevano da Lorenzo che portava in sala prove il testo del brano e gli accordi, poi tutti insieme costruivamo i pezzi.
DA DOVE VIENE IL NOME DJ SPIKE?
Il nome Spike nacque dopo l’esperienza con i Wanzaweek: iniziai ad avvicinarmi alla musica elettronica e al djing, e sentii l’esigenza di trovare un nome che mi rappresentasse. All’epoca avevo un piercing a punta sul sopracciglio, uno spike per l’appunto. Spike vuol dire punta, che fa riferimento a come i dj usano la puntina per suonare e perciò ho pensato fosse il nome giusto per me. In seguito scoprii che era anche il più usato.
COM’è AVVENUTA LA TUA CRESCITA MUSICALE DOPO I WANZA?
Dopo i Wanzaweek, la mia passione per il punk incontrò altri generi musicali come il reggae, la drum’n’bass e il dub. Ricercando un po’, con l’aiuto di mio fratello Vladimir e di Ciccio Palermo (Monotype), conobbi band e produttori come gli Asian Dub Foundation e Roni Size che uniti a quello che già ascoltavo, 99 Posse, Almamegretta, Africa Unite, Subsonica, Massive Attack costituiscono il mio background musicale. Decisi a questo punto, insieme a Ivan Garro (chitarra) e Matteo Panettieri (Basso), di formare un trio Dub’N’Bass (non so se sia corretto chiamarlo proprio così, ma ci piaceva il nome), i Kalabrian Dub Foundation. Rimanemmo insieme un anno, o forse due, registrammo un demo di tre canzoni e partecipammo ai festivals che organizzavano nel mese di giugno a Cosenza. Dopo i KDF, insieme ad alcuni ragazzi di Cerisano il paese dove sono cresciuto, Attilio Caputo alla chitarra, Gianluca Palermo voce e testi e Francesco Totera “il Prof” al basso, iniziai a suonare con gli Aye Davanita, gruppo con cui facevamo Alternative Rock, un mix tra Marlene Kuntz, Depeche Mode e U2.
Ad un certo punto mi scontrai, fu come un muro in faccia, con la figura di Madaski (membro fondatore, produttore, tastierista e dub master degli Africa Unite): era il 2007 e gli Africa avevano appena pubblicato “Controlli”, un disco per me fondamentale che mi aprì un mondo. Mi innamorai perdutamente di quel disco e della figura di Madaski, soprattutto dopo aver assistito al loro live a Fuscaldo. La seconda volta che vidi Madaski, fu quando con i Dub Sync vennero a suonare al B-Side di Rende. Quel suono, quel modo di mescolare i suoni, di montare e rimontare i brani mi affascinò tanto che, dopo quel concerto, capì cosa volessi fare da grande: il Dub Master e il produttore di Dub Music.
Da qui, i Fukada Tree nel 2009! Dopo vari cambiamenti di formazione, la band si impose come trio, formato da me Producer e Dub Master, da Francesco Spadafora, Producer Synth e Chitarra e Marina Andrielli, voce solista. Con i Fukada, in dieci anni, abbiamo pubblicato tre ep, suonato in lungo e largo per l’Italia, abbiamo vinto l’edizione 2010 del Mei Tech (sezione di musica elettronica del Festival delle etichette Indipendenti) e l’Edison Change the Music, che ci ha portato a suonare al The Garage di Londra insieme agli Almamegretta, con cui ebbe inizio un sodalizio che ci portò ad aprire alcuni dei loro concerti tra cui al Maremoto Festival e a Villa Ada Incontra Il Mondo.
Al Mei conoscemmo Flavio Ferri dei Delta V che produsse il nostro secondo EP “Clementine”, che vide le collaborazioni di Miss Mykela e Valerio Jovine. Finito il Clementine Tour, che ci aveva portato a suonare al Balla Coi Cinghiali insieme a Verdena e ai Rock’n’Roll Kamikaze, iniziammo a produrre il nostro terzo ep “Show Don’t Tell”. Collaborammo con Paolo Polcari degli Almamegretta, JRM dei 99 Posse, Dj Uncino (dj di Clementino) e Cario M (Casa del Crudo) e Madaski al mix. E’ questo il momento del mio trasferimento a Napoli, dove ho inizio a collaborare con Jovine, prima come assistente di studio del disco “6” e in seguito, nel disco “Parla più forte”, come produttore del singolo Superficiale. A Napoli, per me fucina musicale importante e formativa, ho conosciuto tra gli altri il cantante reggae Jah Farmer che ho seguito per cinque anni come producer e dj. Nel 2014 ho prodotto il mio primo disco da solista “Remixes”, una raccolta di remix di vari brani. Nel frattempo continuo la collaborazione con il cantante cosentino Buzzurro e produco “Fuori Dalla Scena”.
In seguito ho conosciuto Andy Mittoo, cantante e tastierista genovese, per cui ho prodotto il singolo “We Can Win”; la collaborazione con lui continua tuttora ed infatti sto lavorando al suo nuovo disco che speriamo di pubblicare tra qualche mese. Ho prodotto la base di Colloquio del disco di Picciotto “TeRAPia”. A tutt’oggi collaboro, tra l’altro, come tastierista con gli Shanti Powa.
UNA DELLE COLLABORAZIONI RECENTI è CON O’ZULù COM’E’ NATO QUESTO BINOMIO?
Come ho detto prima, il mio trasferimento a Napoli ha sicuramente allargato i miei orizzonti artistici e musicali ed infatti in occasione della versione Dubstep di Curre Curre Guagliù dei 99 Posse ho conosciuto Luca ‘O Zulù Persico e la band dei Posse al completo. La collaborazione con loro è iniziata con la programmazione delle batterie elettroniche per il brano “Combat Reggae”, inserito nel loro disco “Il Tempo Le Parole e Il Suono” . In questo brano c’è anche la partecipazione di Mama Marjas.
Dopo qualche anno sottoposi a ‘O Zulù una mia base, che divenne in seguito il Revolution Must Come Riddim su cui cantano Andy Mittoo, Berise, Michael Fabulous ePapa Ricky con la partecipazione di AlboDub (fonico e dubmaster degli Almamegretta).
Da questo momento il mio rapporto artistico e umano con Luca si infittisce e da questa collaborazione nasce “Quant’ Ne Vuò EP” e la mia partecipazione live come dj e dub master ai suoi concerti. In seguito ho prodotto tutte le basi di “Bassi Per Le Masse”, missato da Madaski, e le ultime produzioni, Gente Mia, Figurati Tu, Bella Ciao e Ramm’ Semp ‘Nfacc’.
A CAUSA DEL CORONAVIRUS LE TURNè SONO STATE ANNULLATE, MA COSA C’ERA E COSA CI SARà IN PROGRAMMA?
In programma, prima del Lockdown, c’era il tour “Ramm’ Semp ‘Nfaccia” di Zulù, dj set estivi e alcune date promozionali del mio nuovo progetto “Dubrisah”, formato insieme a Fefo Forconi alla chitarra (Malfunk e Almamegretta), Claudio Marino alla batteria (99 Posse e Sick Tamburo) e Nino De Natale come fonico (Donatella Rettore, Delta V). Nel frattempo però, il lockdown non mi ha fermato e ho prodotto il mio secondo disco da solista “Quarantine in My Bedroom”, mentre, insieme ai Fukada, ho iniziato a lavorare al nuovo disco sotto la nostra etichetta, la L Tree Records e il tour del disco di Andy Mittoo, appena uscirà . Queste sono solo alcune delle cose che posso svelare, per le altre novità vi toccherà seguirmi sui miei canali social.