di Mariafederica Martire
Noi calabresi dobbiamo veramente essere orgogliosi dei nostri luoghi. Questo orgoglio implica diverse conseguenze: innanzitutto, abbiamo il dovere di conoscere la nostra terra; e poi, abbiamo il dovere di preservare i nostri luoghi-simbolo.
È stata proprio questa l’idea di fondo che ha alimentato la giornata che domenica scorsa, nella località Larderia del comune di Roggiano Gravina (CS) ha unito diverse associazioni del territorio, con l’intento di trascorrere un momento unico di natura e cultura. L’iniziativa, infatti, mirava tanto a ripulire Villa Larderia dai rifiuti abbandonati incivilmente, tanto a riscoprire un luogo calabrese dal valore storico incommensurabile.
Animati da questa idea, noi del Circolo Vitambiente di Cosenza decidiamo di partire presto da Cosenza: imbocchiamo l’autostrada A2 in direzione nord e, giunti all’altezza di Altomonte, prendiamo l’uscita autostradale e ci dirigiamo verso Roggiano Gravina. Qui il paesaggio è già cambiato: non più palazzi o aria inquinata, ma campi quasi pronti per la raccolta del fieno e una natura intoccata dall’uomo.
Proseguiamo, poi, per le strade provinciali, fino a quando scorgiamo il paesaggio di Villa Larderia, restando esterrefatti dall’esistenza di un simile luogo in Calabria. Basti pensare che, come sottolineato dall’archeologa Tiziana Prezio, responsabile scientifico del parco archeologico, la Villa Larderia è “una delle rare ville extraurbane dotata di impianto termale privato con tappeti musivi policromi con confronti presenti soltanto in Nordafrica, a Roma, Ostia antica, in Sardegna e persino a Cartagine”.
Dopo lo stupore iniziale e dopo esserci guardati attorno per un altro pò, ammirando le bellezze naturalistiche del posto, tutte le associazioni si mettono al lavoro: ciascuna con le proprie pettorine di riconoscimento, ci incamminiamo con i guanti ed i sacchi neri in mano. Dobbiamo ammettere che non era il posto più inquinato che avessimo visto, ma di certo risultava fastidiosa quella presenza dell’uomo che aveva comunque lasciato il suo segno con rifiuti anche piuttosto ingombranti.
Nel corso della giornata è stato possibile apprendere anche qualcosa di più del sito archeologico, proprio grazie all’archeologa Prezio che, mentre conduceva i presenti per il sentiero, ci accompagnava con le sue spiegazioni storiche.
Ammirando la villa, sembrava quasi di essere catapultati a quel periodo storico, immaginando come potesse essere la vita degli uomini e delle donne di quell’epoca.
Le iniziative a Villa Larderia non sono, pertanto, finite qui. “Le prossime che organizzeremo saranno sempre finalizzate alla massima partecipazione e condivisione, perché vogliamo che la Villa diventi un luogo del cuore per tutti i calabresi”, chiosa, infine, la responsabile scientifica del parco.