Gio 8 Giu 2023
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Reddito di cittadinanza a detenuti, altra truffa. Sette denunce nel cosentino

Continua a crescere il numero dei “furbetti” del reddito di cittadinanza. Dopo i 13 di ieri scoperti in Calabria se ne aggiungono altri sette. Le anomalie più frequenti per ottenere il sussidio statale riguardano la composizione del nucleo familiare, il reddito complessivo e quindi l’Isee, la presenza di condanne di particolare gravità, come l’associazione mafiosa o la mancata dichiarazione dello stato di detenzione. Proprio quest’ultimo caso riguarda le sette persone denunciate dai carabinieri tra Calabria e Campania.

Nello specifico, cinque soggetti, di nazionalità italiana, avrebbero fornito false attestazioni omettendo di comunicare lo stato detentivo dei relativi componenti del nucleo familiare – ristretti nella Comunità terapeutica Il Mandorlo di Cassano allo Ionio.

Altri due soggetti avrebbero invece fornito false attestazioni omettendo di comunicare il proprio stato detentivo.

L’attività investigativa intrapresa dai militari operanti, ha consentito di ricostruire, a livello di gravità indiziaria ed in attesa dei successivi sviluppi, attesa l’attuale fase di svolgimento delle indagini preliminari, l’indebita percezione degli emolumenti in questione, il cui totale complessivo ammonta a più di 62mila euro, per i quali l’ente previdenziale provvederà alla sospensione, revoca dell’erogazione del sussidio e recupero delle somme indebitamente accreditate.

Comportamenti ricostruiti a livello di elevata probabilità e che si sarebbero sostanziati in un complesso di false attestazioni finalizzate all’ottenimento del beneficio economico.