Lun 2 Ott 2023
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Ferrovie: In Calabria i treni più vecchi d’Italia: Il 78% ha più di 15 anni

«Per rendere la mobilità sostenibile, e dunque ridurre l’inquinamento prodotto dalla congestione del traffico, esiste una sola possibilità: offrire un’alternativa all’auto.

Soprattutto in un settore chiave, i treni regionali.

Per i milioni di pendolari che ogni mattina si riversano nelle città e devono raggiungere in orario il posto di lavoro, scuola e università, i treni devono essere efficienti e affidabili. A che punto siamo in questa transizione?».

Comincia così l’inchiesta del Corriere della Sera – firmata da Milena Gabanelli e Gianni Santucci – che dà il via a un’analisi che passa anche per la Calabria con dati non certamente lusinghieri per quanto non sorprendenti per addetti ai lavori e autoctoni.

Ed è anche per questo che parliamo di questa regione più che di altre. Nell’era post-Covid, per varie ragioni, l’Italia ha un deciso ritorno al mezzo privato rispetto a quello pubblico.

In parte per “colpa” dello smart working, in parte per via di infrastrutture ormai non più coerenti. Il quadro nazionale dice che ci sono undicimila chilometri di ferrovie (il 56%) a binario unico. Quasi 6 mila chilometri (il 29%) ancora con treni a trazione Diesel.

Le infrastrutture più problematiche riguardano quasi esclusivamente i collegamenti regionali, e, nemmeno a dirlo, soprattutto il Sud del Paese.

E per i treni la situazione è tutt’altro che rosea. Il 43% dei quasi 2.800 convogli regionali ha più di quindici anni, con punte di «anzianità» sopra il 70% in Calabria che è in buona compagnia con la Campania.

La Calabria ha treni tra i più “anziani” d’Italia: il 78,7% ha più di 15 anni.

Sta messo peggio soltanto il Molise, dove la cifra tocca il 95% ma che non è paragonabile in quanto a popolazione.

Altro aspetto analizzato nell’inchiesta è il confronto tra mezzi di trasporto.

Con l’autostrada che batte la ferrovia e l’aumento di auto (+7 milioni) in circolazione rispetto a 20 anni fa.

E anche qui in Calabria la situazione è complicata. Nel 2021 il tasso di motorizzazione è salito a 67,2 veicoli ogni 100 abitanti (66,6 nel 2020). Reggio Calabria, Catania e Firenze hanno più di 70 auto ogni 100 abitanti; Roma, Bologna, Torino, Palermo e Napoli sono sopra 60.

A Madrid, tanto per fare qualche esempio, circolano 48 auto ogni 100 abitanti, a Londra 36, a Berlino 35.

L’ultima speranza, tanto per cambiare, è affidata al Pnrr con i progetti come l’AV tra Salerno e Reggio Calabria che prevedono la spesa dei fondi entro il 2026.

Con tempi forse incompatibili con i processi amministrativi del nostro Paese e i soldi rischiano di sfumare.

A integrazione dell’inchiesta va detto che anche in Calabria è comunque partito lo svecchiamento dei mezzi su binari e chi segue le nostre pagine lo sa bene.

Il primo treno Blues per la linea Jonica è già in servizio da tempo e almeno un altro arriverà a breve a dargli manforte.

La svolta dovrebbe esserci a gennaio 2024 con l’arrivo anche dei treni simili ma in configurazione Intercity.

Il cambiamento c’è, ma in alcune regioni come la Calabria è davvero piuttosto lento.

(fonte ferrovie.info)