Due coniugi di Corigliano-Rossano, tornati nella loro città per il ponte del 2 Giugno, si sono intossicati gravemente dopo aver mangiato dei funghi raccolti nei boschi vicini.
I funghi erano della specie Amanita verna, nota anche come “tignosa di primavera” o
“fungo matto”, un fungo mortale che causa la sindrome falloidea.
I due hanno accusato forti dolori addominali e vomito intenso dopo circa 12 ore dal consumo dei funghi³, e sono stati ricoverati in terapia intensiva. Il Micologo dell’Ispettorato Micologico dell’ASP di Cosenza ha confermato l’ipotesi di avvelenamento da Amanita verna, basandosi sulla descrizione dei funghi fornita dai pazienti.
Questa specie è facilmente confondibile con i comuni “prataioli” del genere Agaricus, che sono commestibili, ma si differenzia per il colore bianco delle lamelle e per la presenza di una volva globosa alla base del gambo.
Il Micologo ha raccomandato di avvalersi sempre del servizio gratuito di certificazione di commestibilità offerto dalle Aziende Sanitarie prima di consumare i funghi raccolti.