di FRANCESCO MANNARINO
Da ROMA
“È stata per me una giornata particolarmente gratificante ed emozionante. Ieri, a Roma, al seminario nazionale sul regionalismo differenziato, è stato, infatti, evidenziato e riconosciuto il lavoro svolto sul tema dal sottoscritto durante questi mesi. Non ho remore nell’affermare che il mio intervento ha, altresì, permesso di rompere un certo “ecumenismo” e un eccessivo “ammorbidimento” che stavano caratterizzando il dibattito: ho denunciato le responsabilità passate e recenti del gruppo dirigente nazionale del Pd, la sua mancanza di visione organica del Paese e il suo appiattimento sugli egoismi nazionali e territoriali interpretati e rappresentati dalla Lega”.
Ad affermarlo è il consigliere regionale e leader di Zonadem Mimmo Bevacqua che ha partecipato, unico rappresentante calabrese insieme al sindaco di Reggio Falcomatà, nella sede del Pd nazionale, per approfondire meglio il tema del regionalismo differenziato.
Presenti parlamentari nazionali, europei e consiglieri regionali del Friuli, della Lombardia, dell’Emilia, della Campania, del Molise.
Guarda il VIDEO dell’intervento di Mimmo Bevacqua nella sede del Pd, a Roma: https://youtu.be/UF7lV9nfL5o
A Bevacqua è stato pubblicamente riconosciuto il merito politico di aver sollevato, per primo, nel Mezzogiorno la questione. Sia i colleghi delle altre regioni del Sud, sia alcuni dirigenti del partito hanno evidenziato lo spirito e l’iniziativa importante del consigliere calabrese. “Ho tenuto ad evidenziare l’errore commesso dell’Emilia-Romagna nel dare copertura al Veneto e alla Lombardia. Invitando a ritrovare le ragioni della casa comune Pd, le ragioni dell’uguaglianza sostanziale e della coesione nazionale, ho raccolto l’adesione dei parlamentari europei e nazionali presenti, nonché dell’ex ministro dell’Interno Enzo Bianco”, ha aggiunto Bevacqua che è anche presidente della commissione ambiente.
“Prendendo la parola in quella sede non mi sono addentrato, volutamente, in disquisizioni giuridiche e normative che non mi competono: rispetto a queste specifiche analisi, è opportuno che il campo sia stato occupato dagli illustri esperti presenti, delle cui delucidazioni facciamo tesoro per rendere più robuste e più chiare le nostre conoscenze in materia”, ha affermato.
Presenti, difatti, all’incontro romano, tra tutti, il professore Viesti che con lucidità ha spiegato quel che potrebbe accadere. La questione principale, che sgombra il campo da ogni possibile fraintendimento, per Bevacqua è che “Veneto, Lombardia ed Emilia stanno usufruendo di uno strumento, quello del terzo comma dell’art. 116, che è in astratto pienamente legittimo, ma che sta in piedi solo se contestualizzato organicamente con il resto del nostro ordinamento costituzionale e normativo”.
Una battaglia politica, insomma, aperta su cui “non bisogna demordere né, tantomeno, abbassare la guardia”, ha redarguito il consigliere dem.
Al suo fianco una delegazione tutta calabra di amministratori che hanno voluto supportare il lavoro di Bevacqua. “Una forza autenticamente progressista, quale è e deve sempre di più essere il Pd, non può prescindere dall’agganciare la propria azione ai capisaldi dell’uguaglianza sostanziale e della coesione nazionale”, la chiosa.
La decisione finale è stata quella di elaborare un documento da inviare al neo segretario Zingaretti al fine di far divenire centrale il tema del regionalismo differenziato nell’azione politica del Pd ad ogni livello.