C’è qualcuno che ha solo avuto vantaggi dalla pandemia. Il covid-19 mostra le disuguaglianze tra lavoratori essenziali ipersfruttati e costretti all’esposizione al virus e chi può lavorare (?) da casa o recarsi in ufficio solo pochi giorni a settimana.
Insomma, la pandemia di Covid-19 mette a nudo le disuguaglianze che operano tra i lavoratori del front e back office, svelando altresì le profonde differenze tra le condizioni materiali e sociali in cui i lavori fondamentali e quelli superflui sono erogati e le gerarchie di esposizione al pericolo. Gli occupati in posizioni intellettuali, dirigenziali, creative possono continuare a svolgere la propria attività con maggiore tranquillità rispetto sia al contagio che all’esposizione all’insicurezza sociale. Gli altri, gli invisibili – tra i quali non c’è solo il personale sociosanitario ma alcune componenti importanti della classe operaia quali gli addetti alle vendite nei supermercati, autisti di autobus, operatori ecologici, trasportatori, corrieri, riders, addetti alle pulizie, operai delle filiere essenziali (agroalimentare, farmaceutica, energetica, trasporti, logistica ecc.) – vengono mandati in prima linea.
Le contraddizioni che abitano il mondo del lavoro e le disuguaglianze svelate dalla crisi pandemica sono state fotografate anche da un nostro lettore, attraverso una lettera inviata in redazione. La pubblichiamo integralmente.
“Sono …… ……
da giorni sto cercando di mettermi in contatto con l’Ufficio territoriale provinciale di Cosenza dell’Agenzia delle Entrate, ma con scarsi risultati, anzi nulli. Ho urgente bisogno della copia della Tessera Sanitaria per sottopormi al vaccino anti-Covid. Ho richiesto un appuntamento al suddetto ufficio tramite portale, il primo giorno utile sarebbe a fine maggio (ricevono solo poche ore a settimana), ho tentato di chiedere lumi attraverso una mail alla quale non hanno mai risposto, ho cercato di parlare telefonicamente con un operatore, ma guarda caso la chiamata si interrompe quando digito il tasto numero 1, quello che per intenderci dovrebbe collegare l’ufficio territoriale di Cosenza. Sono all’esasperazione! E’ inconcepibile che non ci sia nessuno a vigilare su questo ennesimo amorfo ufficio pubblico calabrese.”