Ieri sera, con il pareggio siglato in extremis, il Cosenza si è assicurato un altro anno di cadetteria (il sesto consecutivo), ancora una volta dopo aver giocato in bilico sul filo di un rasoio.
Tristezza, gioia e poi… tensione
Dopo il vantaggio siglato da Bisoli (si, il figlio dell’uomo che aveva regalato la salvezza proprio al Cosenza lo scorso anno), la partita sembrava ormai indirizzata a favore dei padroni di casa che avevano mostrato più gamba, più grinta e più lucidità nelle situazioni di gioco. Andare ai supplementari, molto probabilmente, avrebbe significato vedere il Brescia continuare a bersagliare l’area di Micai per un’altra mezz’ora e magari trovare il doppio vantaggio per mantenere la categoria.
Sull’altro versante, i rossoblù sembravano aver finito la benzina senza riuscire a dare profondità con le due punte e non riuscendo – per quasi tutta la seconda frazione di gioco – a farsi vedere in fase propositiva. Poi, a tempo quasi scaduto, Zilli conquista un fallo da ottima posizione dove il Cosenza riesce a sfruttare al meglio l’ultimo match point della partita. Il gol di Meroni ha fatto esplodere l’entusiasmo nel settore ospiti ma, al tempo stesso, scatenato una vergognosa ed incomprensibile reazione di una fetta della tifoseria del Brescia lasciando un solco indelebile – non solo sulla gara – ma su tutta la storia del club lombardo.
Il vergognoso finale del “Rigamonti” nel play-out Brescia-Cosenza
Dopo il gol di Meroni e la chance sprecata da Zilli, il Brescia avrebbe avuto almeno un’ultima occasione per riportare la sfida ai supplementari, ma la pioggia di fumogeni (che solo per pura fortuna non hanno colpito nessuno) e il tentativo d’invasione campo hanno costretto il direttore di gara – Massa – prima a far rientrare i giocatori negli spogliatoi per poi dichiarare finita la partita con il triplice fischio arrivato dopo venti minuti di attesa.
Un comportamento che non trova spiegazioni – quello dei tifosi Bresciani – e reiterato nelle ore successive alla fine del match. Veicoli vandalizzati, settore ospite preso d’assalto, scontri con la polizia e tifosi rossoblù tenuti in ostaggio del “Rigamonti” circondato da un gruppo molto caldo appartenente alla tifoseria di casa. Macchia negativa e difficile da mandare via quella che ieri sera ha sancito una delle pagine sportive più brutte degli ultimi anni, almeno quelli di Serie B. Persino la squadra del Cosenza ha passato più tempo del previsto all’interno del “Rigamonti” dopo non essere riusciti – sempre per problemi di ordine pubblico – a raggiungere il proprio pullman. Solo a notte inoltrata (intorno le due) la squadra è salita sul pullman, mentre i tifosi rossoblù avevano cominciato ad abbandonare lo stadio “Rigamonti” già da qualche minuto dopo la paura (presenti famiglie e bambini) per la violenza inaudita, ingiustificabile e vergognosa di una costola della tifoseria bresciana.
Trepidante serata quella di ieri sera al “Rigamonti” di Brescia dove chi era presente – come Niccolò, grande tifoso appassionato del Cosenza – ha sicuramente, come ci racconta, vissuto una montagna russa di emozioni:
“Ho la consapevolezza che con l’ essere stato ieri al Rigamonti probabilmente ho assistito a qualcosa di Storico , non solo per l’ennesima salvezza ottenuta al fotofinish, ma perchè la partita di ieri aveva una serie di sotto significati… loro gemellati dei nostri rivali storici: il Catanzaro; il sud che vince sul Nord; la battaglia vinta prima in campo e trasformata, poi, in una guerriglia con noi asserragliati fino alle 2 di notte nel settore ospiti; la tensione di subire un agguato con una incursione di ultras bresciani (e 100 milanisti) che forzano i cancelli per entrare nel nostro settore… fortunatamente senza conseguenze gravissime e sedato dalle forze dell’ordine (forse decisamente poche).
Triste vedere come una giornata di sport poteva trasformarsi in qualcosa di più grave! Tanta adrenalina, tanta gioia… Agguantare il pareggio – al 95’ – che ti regala l’ennesima permanenza in B in casa del blasonato Brescia, è qualcosa di indescrivibile!
Cosenza fa rima con sofferenza, ma quanto è stato meraviglioso poi ‘invadere’ pacificamente e passeggiare sul prato del Rigamonti come se fosse una ‘pasquetta’, con i volti sorridenti e gioiosi consapevoli di giocare un altro anno in B ??
E quanto è stata commovente La presenza dei bergamaschi, dei veneziani, degli anconetani, dei genoani, dei casertani e degli alessandrini?
Sono in treno scendendo verso Cosenza, mi sento felice ed adrenalinico come un bambino appena sceso dalle montagne russe, consapevole di quanto è bello amare questi due soli colori: il rosso ed il Blu!”.