Se visitate Catanzaro, non potete perdervi il monumento che più di ogni altro rappresenta la città e la sua gente: il Cavatore.
Si tratta di una scultura in bronzo su base di granito, che raffigura un uomo muscoloso con un piccone in mano, intento a scavare la roccia da cui sgorga l’acqua.
L’opera è collocata in una nicchia del castello normanno, in piazza Matteotti, e domina l’intera piazza con il suo contrasto cromatico e il suo effetto espressionista.
Il Cavatore è stato realizzato tra il 1951 e il 1954 dallo scultore Giuseppe Rito, catanzarese di adozione, che ha saputo interpretare con maestria la forza e la tenacia della gente di Catanzaro, sempre pronta a lottare per sopravvivere in una terra difficile e severa. L’opera è diventata il simbolo della città e un punto di riferimento per i suoi abitanti, che spesso si danno appuntamento “dove c’è quello col piccone”.
Il monumento ha anche una storia travagliata: nel 1970, a causa del crollo di un tratto del muro di cinta del castello, fu trasferito nelle gallerie di Villa Trieste, dove rimase per tredici anni prima di tornare alla sua collocazione originaria. In quegli anni non mancarono le proteste dei cittadini che non volevano vedere il loro Cavatore relegato in una grotta.
Il Cavatore è solo una delle opere d’arte che arricchiscono piazza Matteotti, dove si trovano anche il monumento ai caduti della Grande Guerra dello scultore Michele Guerrisi, il palazzo della Corte d’Appello e il Grande Albergo Moderno. Una piazza che racconta la storia e la cultura di Catanzaro e che merita una visita approfondita.