Il senatore accademico Vincenzo Fallico ancora una volta si è trovato a doversi battere aspramente all’interno del Coruc. RèF, in una nota, spiega l’esito dell’ultimo incontro: «Gli studenti devono avere informazioni chiare. Non solo non si è deciso di dare la possibilità agli studenti di scegliere se seguire le attività didattiche in presenza o in modalità telematica, anche se, nello stesso tempo, viene data la possibilità di svolgere, con le giuste precauzioni, ogni altra attività, ma, addirittura, si è deciso, ancora una volta, di non decidere». Una situazione che sembra paradossale, ma che purtroppo sembra continui a persistere. «La cosa più grave – è stato rimarcato – è che non si riesce a capire per quale motivo, nonostante il governo, su suggerimento del comitato tecnico scientifico, autorizzi l’apertura delle università nelle regioni che versano in situazioni epidemiologiche simili alla nostra, in Calabria non si possa procedere in questa direzione. Un comitato con posizioni molto confusionarie – tuonano i rappresentanti di Rinnovamento è Futuro – e che non riesce a far valere a pieno il proprio ruolo; infatti, ogni decisione della Regione, rispetto all’erogazione della didattica nelle università, dovrebbe essere supportata dal parere del CoRUC, mentre in questi mesi non si sta tenendo conto di questa condizione, ma vengono emesse ordinanze in netto contrasto con le determinazioni del Comitato». È per questo che, nel corso dell’ultima seduta, era stato chiesto di assumere una posizione chiara. «A dimostrazione della confusione che regna – hanno confidato – pochi minuti dopo la conclusione della riunione, abbiamo assistito all’ennesimaordinanza del tutto opposta rispetto a quello che si era appena deciso in seno al CoRUC. Attualmente per la Regione le università potranno ripartire con una presenza limitata al 50% della capienza massima delle aule, mentre il CoRUC rimanda la decisione e proroga le misure adottate fino ad ora». Confusione anche sulla questione dei vaccini: «La richiesta del CoRUC prevedeva una vaccinazione anche per gli studenti, mentre la Regione ha approvato il piano senza tenere in considerazione questa categoria. Anche qui nessuna notizia e nessuna richiesta di chiarimento, se non da parte del nostra. A prescindere da quale possa essere la strada da seguire in questo momento così delicato – rimarcano – sicuramente, come ripetuto più volte, anche all’interno degli organi del nostro Ateneo, non si può provare a limitare il contagio continuando a tenere chiuse soltanto le università, che tra l’altro già lo sono da un anno e, soprattutto, non si può aggravare lo stato di incertezza degli studenti, già abbastanza provati dall’incertezza della pandemia».